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“Storia di una capinera”, al Vittorio Emanuele una rilettura contemporanea del capolavoro di Verga

Dal 21 al 23 novembre 2025 il Teatro Vittorio Emanuele ospita la sofisticata regia di Vincenzo Tripodo, che guida un cast intergenerazionale in una messinscena che fonde prosa, cinema, televisione e musica

MESSINA – Il teatro Vittorio Emanuele, accoglie la nuova ed intensa rilettura di Storia di una capinera, il romanzo epistolare pubblicato da Giovanni Verga nel 1871 e divenuto negli anni uno dei testi cardine del nostro immaginario letterario. In scena dal 21 al 23 novembre 2025, l’opera vanta la regia e la drammaturgia di Vincenzo Tripodo, che guiderà un cast numeroso e intergenerazionale composto da Lelio Naccari, Domenico Barba, Pina D’Andrea, Donatella Del Mastro, Giovanni Giuffrè, Claudia La Motta, Manuela La Rosa, Ernesto Marcianò, Adriana Puglisi, Adriana Salemi e Ivana Zimbaro. Il progetto curato con il sostegno dell’Ear Teatro di Messina – Centro di Produzione è realizzato in collaborazione con l’accademia di belle arti di Messina – dipartimento cinema e televisione, diretto dalla dott.ssa Manuela Caruso.

Un classico che interroga il presente

Affrontare Storia di una capinera oggi, significa misurarsi con un testo che attraversa il tempo, grazie alla sua vastità tematica che affronta i temi del desiderio, della costrizione e dell’identità. Tripodo ne sceglie un dispositivo scenico che fonde linguaggi diversi, incrociando prosa, cinema, televisione e musica, costruendo un vero e proprio studio d’inchiesta dal vivo, dove il pubblico assiste alla ricomposizione lenta e fragile dei frammenti di un’esistenza spezzata.

Le testimonianze, le lettere, le immagini, raccolte e rielaborate, diventano indizi di una verità emotiva più che narrativa. In questo mosaico, una finestra assume il ruolo di soglia simbolica raffigurando un varco del desiderio, un’apertura sul mondo.

Luci e suono, curati rispettivamente da Giovanni Privitera e Marco Pettignano, non funzionano come semplici supporti tecnici ma si trasformano in una vera partitura drammaturgica, al pari della fotografia di Davide Russo e del lavoro video e motion design firmato da Clark Kent Hernandez. I costumi di Angelica Oliva restituiscono, con essenzialità contemporanea, un’epoca sospesa, mentre l’aiuto regia di Aurora Russo contribuisce alla costruzione di un dispositivo scenico fluido e ritmicamente calibrato.

Dal laboratorio alla scena, un processo aperto alla città

La messinscena è l’esito di un laboratorio teatrale avviato il 21 ottobre, che ha trasformato il Foyer del Vittorio Emanuele in uno spazio quotidiano di ricerca condivisa. Attori, attrici e giovani professionisti hanno lavorato alla definizione di una struttura vocale, visiva e percettiva comune, in un percorso che ha volutamente superato la divisione tra prove e spettacolo, tra preparazione e restituzione finale.

L’esperienza laboratoriale non rappresenta soltanto l’origine del progetto, ma il suo cuore identitario: la scena, infatti, conserva il carattere di un cantiere aperto, di dialogo costante tra performer e pubblico, tra memoria teatrale e presente vivo.

Un omaggio alla comunità messinese

Il lavoro è dedicato a Rosa Gazzaro Siciliano e Maria Froncillo Nicosia, figure care alla comunità cittadina, alle quali la produzione rivolge un affettuoso pensiero, trasformando la dedica in un gesto di riconoscenza collettiva che intreccia arte e memoria, radici e futuro.

“Mettere il passato in contatto con il mondo di oggi”

Nella sua nota di regia, Tripodo sintetizza il senso profondo dell’intero progetto: “Il passato funziona solo se respira nel presente. Per questo ho scelto un’indagine dal vivo. Parole, immagini e suono si intrecciano per restituire a Maria uno spazio d’ascolto. Non celebriamo un classico, proviamo a metterlo in contatto con il mondo odierno.”

È proprio in questo respiro condiviso che Storia di una capinera ritrova la sua forza, identificandosi come una storia che torna, che si offre di nuovo all’ascolto e che chiede di essere guardata con occhi contemporanei.

Le date degli spettacolo

Lo spettacolo andato in scena venerdì 21 novembre alle 21.00, verrà replicato sabato 22 novembre alla stessa ora e domenica 23 novembre alle 18.30.