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Messina contro la violenza economica sulle donne, un confronto tra istituzioni e realtà del territorio

Nella cornice di Santa Maria degli Alemanni l’evento riunisce amministrazione comunale, Global Thinking Foundation, Cirs e studenti per promuovere consapevolezza, autonomia e prevenzione

MESSINA – La città rinnova con convinzione il proprio impegno nella lotta alla violenza di genere e lo fa scegliendo di affrontare una delle sue forme più insidiose e silenziose, la violenza economica. Lunedì 24 novembre, nella suggestiva cornice di Santa Maria degli Alemanni, si terrà l’evento “Contro la violenza economica: donne, finanza, futuro”, promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito del protocollo d’intesa con Global Thinking Foundation, fondazione impegnata a livello nazionale nella diffusione dell’alfabetizzazione finanziaria e nella promozione dell’indipendenza economica femminile.

L’iniziativa nasce su impulso dell’assessorato alle pari opportunità e si inserisce in un disegno più ampio di politiche culturali ed educative, orientate alla prevenzione della violenza sulle donne attraverso strumenti di consapevolezza e cittadinanza attiva. Un percorso che, ancora una volta, mette al centro i giovani, chiamati a riconoscere e comprendere una forma di sopraffazione spesso invisibile, ma capace di incidere profondamente su libertà personale, autonomia e possibilità di scelta.

Dalle istituzioni ai giovani, un dialogo necessario

Ad aprire i lavori saranno il sindaco Federico Basile, l’assessora alle pari opportunità Liana Cannata e l’esperto ai rapporti con le scuole Stello Vadalà, che introdurranno la giornata ripercorrendo i contorni di una violenza meno evidente di quelle fisiche o psicologiche, ma non per questo meno devastante. La violenza economica, ricordano i promotori, si manifesta attraverso il controllo delle risorse, la negazione dell’accesso al denaro, l’impossibilità di sviluppare un percorso professionale, dinamiche subdole che impediscono alle donne di pianificare il proprio futuro.

Il racconto attraverso il cinema: “Libere di Vivere”

Una parte centrale dell’evento sarà dedicata alla proiezione del docufilm “Libere di Vivere”, prodotto da Global Thinking Foundation. Il film accompagna gli studenti in un viaggio narrativo che intreccia testimonianze, analisi socio-economiche e strumenti di educazione finanziaria, restituendo con efficacia la forza emancipatrice dell’indipendenza economica. Attraverso storie concrete e linguaggi immediati, la pellicola invita a riflettere su quanto la conoscenza finanziaria rappresenti oggi un presidio di libertà, soprattutto per le nuove generazioni che si affacciano alla vita adulta.

Dalla teoria alla pratica, il ruolo del Cirs e dell’autonomia femminile

L’iniziativa proseguirà con un momento dedicato alle azioni concrete di fuoriuscita dalla violenza economica, a cura del Cirs. L’ente presenterà esperienze e percorsi di autonomia costruiti insieme alle donne accolte nelle proprie strutture, attraverso laboratori, inserimenti lavorativi e attività simboliche che raccontano la rinascita possibile. Un lavoro multidisciplinare, fatto di sostegno psicologico, formazione e inclusione professionale, che negli anni ha rappresentato per molte donne un punto di ripartenza verso una nuova progettualità personale e familiare.

La voce degli studenti in un dibattito partecipato

La parte conclusiva della mattinata sarà dedicata al confronto con una rappresentanza degli istituti superiori cittadini. Un dialogo guidato dall’Assessora Cannata, dall’avvocata Montesardi per Global Thinking Foundation, dalla presidente del Cirs Maria Celeste Celi e dall’équipe dello sportello per le pari opportunità IncludiMe. Un momento di partecipazione attiva, pensato per stimolare domande, riflessioni e proposte da parte dei ragazzi, protagonisti di un percorso di consapevolezza che la città intende rendere permanente.

Un impegno che guarda al futuro

L’evento del 24 novembre rappresenta un tassello importante del più ampio cammino intrapreso da Messina nel contrasto alla violenza di genere. Un impegno che non si esaurisce nell’emergenza, ma che punta a consolidare strumenti culturali, formativi e sociali capaci di trasformare la comunità in un luogo più libero, equo e accogliente. Perché la prevenzione, ricordano le istituzioni, passa anche dalla capacità di educare al rispetto, all’autonomia e all’inclusione, valori che si costruiscono giorno dopo giorno.