MESSINA – L’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi Messina alla cerimonia di conferimento a Paola Cortellesi della laurea magistrale honoris causa in Giurisprudenza, riconoscendo nell’attrice e regista una figura capace di incidere profondamente sul tessuto culturale e civile del Paese.
Il valore civile e culturale di un percorso artistico
A proporre l’onorificenza è stato il Dipartimento di Giurisprudenza, che ha voluto mettere in luce l’impatto che l’opera della Cortellesi ha avuto sulla società italiana. La sua capacità di raccontare, attraverso il cinema e le arti performative, temi legati ai diritti, alla memoria storica e all’emancipazione femminile è stata ritenuta un contributo prezioso alla crescita della coscienza civica collettiva. Durante la motivazione ufficiale, i docenti hanno evidenziato come la sua produzione artistica rappresenti un punto di incontro tra narrazione e riflessione etica, in grado di avvicinare il pubblico a questioni fondamentali per la vita democratica.
Il caso “C’è ancora domani”, quando il cinema diventa strumento di consapevolezza
Particolare rilievo è stato attribuito al film C’è ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi e autentico caso culturale degli ultimi anni. L’opera, che ha conquistato pubblico e critica è stata presentata come esempio emblematico della forza del linguaggio cinematografico nel diffondere conoscenza, stimolare il dibattito e incidere sulla percezione dei diritti e delle dinamiche sociali. Il successo del film, ambientato nel secondo dopoguerra e incentrato sulla condizione femminile è stato riletto come una testimonianza concreta del ruolo pedagogico del cinema e della sua capacità di incidere sulla consapevolezza giuridica delle nuove generazioni.
Con questo conferimento, l’Università di Messina ribadisce la volontà di valorizzare quelle personalità che, contribuiscono a costruire un immaginario più consapevole, inclusivo e attento alle fragilità sociali. Successivamente seguirà l’intitolazione del cortile del Rettorato dell’ateneo peloritano alle ex studentesse vittime di femminicidio Lorena Quaranta e Sara Campanella.
