MESSINA – Il Policlinico di Messina si conferma un punto di riferimento nazionale nella tutela della salute femminile. Anche per il biennio 2026-2027, infatti, la Fondazione Onda Ets ha attribuito alla struttura messinese il massimo punteggio possibile. Tre bollini rosa, riconoscimento riservato agli ospedali più virtuosi nell’offerta di percorsi clinici, diagnostici e assistenziali dedicati alle donne e orientati alla medicina di genere. La consegna ufficiale è avvenuta a Roma, al ministero della Salute, durante la cerimonia organizzata dalla Fondazione Onda. A rappresentare l’ospedale messinese sono stati la direttrice amministrativa Elvira Amata, il direttore sanitario Giuseppe Murolo e la professoressa Melania Mento, referente aziendale per il progetto bollini rosa.
Un impegno strutturale e continuo
“Riconfermare i tre Bollini anche per il prossimo biennio – ha commentato la direttrice amministrativa Amata – significa vedere premiato un percorso che coinvolge quotidianamente professionisti, reparti e direzioni. È un risultato che testimonia la crescita dell’approccio gender-oriented nella programmazione aziendale e l’attenzione verso un’assistenza sempre più personalizzata”.
Il riconoscimento, istituito nel 2007, valuta non solo le aree strettamente legate alla salute femminile, come ginecologia, senologia, endocrinologia, ostetricia ma anche quelle patologie comuni a uomini e donne che richiedono percorsi calibrati sul genere per una gestione clinica più efficace e appropriata.
La rete nazionale dei Bollini Rosa
Quest’anno sono 370 gli ospedali italiani che hanno ottenuto almeno un bollino, entrando così a far parte della rete nazionale promossa dalla fondazione. Una rete considerata virtuosa per la capacità di coniugare qualità clinica, servizi dedicati, accoglienza, prevenzione e supporto alle pazienti, comprese quelle vittime di violenza. Tra le 18 specialità analizzate nella procedura di valutazione, per il 2025 sono state introdotte due nuove aree, Oftalmologia e Medicina del dolore, mentre la disciplina pediatrica è stata nuovamente considerata tra i criteri.
“Il bollino rosa – ha sottolineato la presidente di Onda, Francesca Merzagora – testimonia il nostro impegno ventennale nel promuovere la cultura della salute femminile. Informare, sensibilizzare e accompagnare le donne nella scelta dei percorsi più adeguati è parte integrante della nostra missione. La crescita della rete conferma quanto gli ospedali credano nell’importanza della medicina di genere”.
Criteri rigorosi e valutazione multidimensionale
Il processo di assegnazione dei Bollini è complesso e prevede la compilazione di un questionario con oltre 500 indicatori che misurano: la presenza e qualità delle specialità dedicate alle donne, la strutturazione dei percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, i servizi di accoglienza e supporto durante degenza e follow-up e l’organizzazione dei percorsi contro la violenza di genere e delle misure per la sicurezza degli operatori sanitari.
La valutazione finale è affidata a un Advisory Board presieduto dal professor Walter Ricciardi, che integra i dati quantitativi con elementi qualitativi di particolare rilevanza, come progetti innovativi, reti interdisciplinari e attività di prevenzione.
Ricciardi ha ricordato come il progetto, nato quasi vent’anni fa, abbia raggiunto oggi una rilevanza nazionale: “Nel 2007 non immaginavamo che saremmo arrivati a un network di oltre 370 ospedali. Il nostro obiettivo è costruire un Paese in cui ogni struttura possa garantire almeno un percorso qualificato dedicato alla salute femminile”.
Equità di accesso e contrasto alla migrazione sanitaria
Tra i temi affrontati durante la cerimonia anche quello della migrazione sanitaria, un fenomeno che nel 2022 ha toccato i 5 miliardi di euro. Per il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il bollino rosa rappresenta uno strumento concreto per contrastare le disuguaglianze territoriali: “Molte pazienti sono costrette a spostarsi per accedere a cure adeguate. Valorizzare le strutture che investono in qualità ed equità significa sostenere il diritto alla salute e ridurre una mobilità spesso insostenibile economicamente e psicologicamente”.
La crescita culturale delle strutture sanitarie
Un elemento particolarmente apprezzato dalla Fondazione Onda è il miglioramento dell’approccio culturale delle strutture aderenti. “Il bollino – ha sottolineato Flori Degrassi, membro dell’Advisory Board – non certifica una fotografia statica, ma un percorso evolutivo. Richiede alle direzioni e al personale di riorganizzare servizi, pianificare percorsi diagnostico terapeutici assistenziali sempre più specifici, partecipare alle campagne nazionali e strutturare protocolli per la gestione della violenza di genere. Un cambiamento profondo che, fino a pochi anni fa, sembrava difficile da realizzare”.
Un network che si traduce in servizi concreti
La rete bollino rosa permette agli ospedali aderenti di partecipare agli Open Day, Open Week e Open Weekend, iniziative nazionali che offrono servizi gratuiti alla popolazione per la prevenzione e l’informazione. Il portale dedicato, bollinirosa.it, funziona inoltre come un orientatore affidabile per le donne che cercano prestazioni specifiche, fornendo un quadro chiaro e aggiornato sulle competenze e sui servizi offerti dalle singole strutture.
La riconferma dei bollini per Messina consolida il ruolo del Policlinico nel sistema sanitario siciliano, evidenziandone la capacità di integrare assistenza clinica, ricerca universitaria e percorsi avanzati di medicina di genere. La presenza di professionisti qualificati e l’adesione alle campagne nazionali dimostrano una crescita strutturata e un orientamento sempre più marcato verso la personalizzazione delle cure.
