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Marcia per Sara Campanella, in centinaia ad Alì Terme per dire no alla violenza sulle donne

Dai cortei partiti da Nizza e Alì Terme alla benedizione dell’ambulanza dedicata alla giovane studentessa uccisa: una comunità unita nel ricordo e nell’impegno contro i femminicidi

ALI’ TERME – L’immagine sorridente di Sara Campanella ha guidato ieri pomeriggio la lunga marcia che ha unito le comunità di Nizza di Sicilia e Alì Terme in un unico grido contro la violenza sulle donne. La manifestazione, promossa dal Centro antiviolenza “Al Tuo Fianco” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha richiamato centinaia di cittadini, associazioni e istituzioni, riuniti per ricordare la giovane studentessa dell’Università di Messina uccisa lo scorso marzo da un coetaneo che, subito dopo, si è tolto la vita. Una tragedia che continua a ferire un intero territorio, e che ieri è tornata a farsi sentire attraverso due cortei che hanno raggiunto il cinema di Alì Terme con gli striscioni dedicati a Sara, proclamata dottoressa post mortem in Tecniche di laboratorio biomedico.

Due fiumi di persone sono partiti da Nizza e da Alì Terme, intrecciando un cammino di partecipazione e indignazione verso una violenza che colpisce le donne e lacera le famiglie. L’iniziativa ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento culturale profondo, a partire dalle case e dalle scuole, dove – come è stato ricordato – devono maturare gli strumenti per riconoscere i segnali di pericolo e contrastare ogni forma di abuso. Nel corso del pomeriggio è stata inaugurata una nuova ambulanza della Croce Rossa Italiana dedicata alla memoria di Sara, con la benedizione dell’arcivescovo di Messina Giovanni Accolla e il commosso abbraccio alla madre, Cetty Zaccaria, presidente dell’associazione che porta il nome della figlia.

A raccontare chi fosse davvero Sara è stata Cettina La Torre, presidente del Centro antiviolenza “Al Tuo Fianco”, che ha richiamato la responsabilità della società e delle istituzioni nel non lasciare mai sole le vittime. Momento di grande intensità l’intervento di Cetty Zaccaria, che ha condiviso il dolore profondo e la rabbia per un’ingiustizia irreparabile, spiegando come sia nata l’associazione dedicata alla figlia e quali iniziative siano state avviate per sostenere i giovani e chiunque viva situazioni di fragilità. “È sempre difficile perché il dolore è immenso – ha detto la mamma di Sara – e c’è tanta rabbia perché non sopporto di non avere più mia figlia per un’assurda ingiustizia”.

Alla manifestazione hanno preso parte la prefetta Cosima Di Stani, il procuratore capo di Messina Antonio D’Amato, la presidente del Tribunale Olga Tarsia, il questore Annino Gargano, rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, il capo di Gabinetto della Città metropolitana Lalla Parisi, numerosi sindaci del comprensorio, la rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari e il vicepresidente vicario regionale della Croce Rossa Egidio Tuccio. Spazio anche a un momento di riflessione curato da Cettina Sciacca, direttrice artistica dei Sikilia, prima della conclusione affidata agli insegnanti e agli studenti dell’Istituto “Copernico” di Barcellona Pozzo di Gotto. Il loro cortometraggio “Fili Invisibili”, realizzato con il regista Fabio Schifilliti nel laboratorio cinematografico della scuola, è stato proiettato al cinema di Alì Terme, offrendo un ulteriore spunto di consapevolezza su una ferita che il territorio non vuole più ignorare.