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Migliaia in corteo a Messina contro il Ponte sullo Stretto: mobilitazione dopo la svolta della Corte dei conti

Il lungo serpentone partito da piazza Castronovo attraversa via Garibaldi tra cori, striscioni e presenze politiche nazionali. Schlein, Bonelli, Floridia e decine di associazioni per un fronte comune che rivendica la “vittoria politica” dopo il diniego della Corte dei conti al progetto

MESSINA – Sfidando la pioggia, migliaia di persone hanno invaso piazza Castronovo per la manifestazione nazionale “No Ponte”, una mobilitazione che oggi torna in strada con una forza rinnovata dopo la pubblicazione delle motivazioni con cui la Corte dei conti ha negato il visto alla delibera Cipess sul progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. Un pronunciamento che, secondo i comitati, ha rafforzato le ragioni di chi da oltre vent’anni si oppone all’opera, definita “una devastazione del territorio” e un enorme spreco di risorse pubbliche.

Il corteo, per la prima volta, percorre l’intera via Garibaldi trasformandola in un fiume rumoroso e colorato: tamburi, cori, striscioni dipinti a mano e bandiere al vento accompagnano una marcia che vede fianco a fianco cittadini, associazioni, movimenti e delegazioni arrivate anche da fuori Sicilia. Da piazza Castronovo la manifestazione si snoda fino all’incrocio con via Primo Settembre, dove si divide in due tronconi: verso piazza Duomo, per i comizi finali dei comitati e degli esponenti politici nazionali, e verso piazza Unione Europea, destinata a ospitare concerti e performance artistiche promosse dall’assemblea No Ponte.

A testimoniare la portata nazionale dell’evento sono presenti la segretaria del Pd Elly Schlein, il co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, la senatrice M5S Barbara Floridia e il dirigente Cgil Luigi Giove. Bonelli, in apertura, ha definito la giornata “una festa nazionale di vittoria sul Ponte”, sostenendo che “la Corte dei conti ha evitato che un progetto anacronistico del 1997 venisse pagato con i soldi degli italiani”. Ha poi attaccato il ministro Salvini, accusandolo di voler sottrarre “14 miliardi alle vere priorità del Paese”, ricordando che “il pilone di Cannitello insiste su una faglia attiva” e che “sono state violate direttive europee su ambiente e appalti”.

Tra i cori si leva quello più ricorrente, ormai simbolo delle mobilitazioni: “Lo dice il pesce spada, lo dice il capodoglio, il ponte sullo Stretto non lo voglio!”. Un clima festoso, pur nella determinazione della protesta, che gli organizzatori riassumono così: “L’unico ponte che vogliamo è quello tra Sicilia e Calabria unite dalla musica”.

La manifestazione arriva all’indomani della pubblicazione del testo integrale con cui la Corte dei conti motiva il diniego al progetto. I giudici contabili sottolineano criticità procedurali e violazioni della Direttiva Habitat e delle norme europee sugli appalti, oltre alla mancanza di una reale istruttoria nella delibera Iropi. Una pronuncia, spiegano Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia, che conferma “l’inutilità e la dannosità dell’opera”, spingendo le associazioni a chiedere al governo di “fermarsi prima di sprecare altro tempo e denaro pubblico”.

La giornata si porta dietro anche polemiche politiche. L’onorevole Ismaele La Vardera, con una lettera aperta ai messinesi, accusa il comitato No Ponte di “scarsa democraticità” dopo la decisione di riservare gli interventi sul palco alle sole realtà nazionali. Il movimento Controcorrente, pur confermando la partecipazione alla protesta, denuncia “un’impostazione antidemocratica che non riconosce la dignità dei movimenti siciliani che lottano da mesi contro il progetto”.

Sul tema interviene anche l’economista Carlo Cottarelli, collegato al convegno “Connessioni Mediterranee”. Secondo Cottarelli, la priorità del Mezzogiorno dovrebbe essere “mettere a posto reti stradali, ferrovie locali e infrastrutture idriche, sempre più fragili per il riscaldamento globale”. Un’opinione netta: “Solo dopo aver garantito queste necessità si può discutere del ponte, ma non è mai stata fatta un’analisi costi-benefici indipendente”.

Intanto, per consentire lo svolgimento della manifestazione, il sindaco Federico Basile ha predisposto modifiche alla viabilità: divieti di sosta e chiusure al traffico lungo via Garibaldi, via I Settembre, via Battisti, via San Camillo e via Consolato del Mare fino alla fine del corteo, oltre all’istituzione temporanea del doppio senso in via Vittorio Emanuele II tra viale Boccetta e piazza Unità d’Italia.

La mobilitazione No Ponte, sostenuta da oltre cento organizzazioni, raddoppia così la sua presenza in città e, complice la recente svolta della magistratura contabile, rivendica una nuova fase della battaglia contro il collegamento stabile tra le due sponde dello Stretto. Un fronte che oggi, sotto la pioggia, ha trovato nuovo slancio tra cori, musica, presenze politiche e un messaggio che attraversa tutta la città: “Un’altra Sicilia è possibile”.