MESSINA – Il quadro del disagio minorile emerso durante la seduta della IV Commissione consiliare restituisce un’immagine della città allarmante per intensità e ampiezza del fenomeno. L’aumento dei casi di violenza tra giovani, la diffusione della tossicodipendenza e dello spaccio, la crescita delle dipendenze – tra cui il gioco d’azzardo, in espansione tra i minorenni come evidenziato da un recente studio della Caritas – delineano un contesto in cui, secondo il consigliere comunale Alessandro Russo, “non è più possibile permettersi alcuna forma di sottovalutazione”.
Il riferimento alla relazione annuale sulla giustizia del procuratore della Repubblica di Messina mostra un incremento costante dei fascicoli civili legati a situazioni di disagio minorile, un segnale che attraversa i ceti sociali e indica un fenomeno radicato e in espansione. Da qui la prima domanda sollevata da Russo: quanto riescono i servizi del Comune a individuare i casi sommersi di devianza, sofferenza e marginalità? “La risposta che arriva dalla relazione del procuratore – ha sottolineato – è laconica e fotografa una realtà ben più ampia di quella che intercettiamo”.
Il consigliere ha evidenziato anche un secondo nodo: l’efficacia delle progettualità comunali oggi attive. Interventi spesso concentrati sulla gestione successiva dei casi, ma che faticano a incidere sulle cause profonde del disagio. “Non basta elencare i progetti finanziati, per quanto utili – ha spiegato – se non si affrontano le radici del problema e se non si riconosce l’impressionante diffusione delle situazioni di fragilità che coinvolgono migliaia di minori”.
Russo ha inoltre richiamato una discrasia significativa: il numero dei ragazzi coinvolti nei progetti comunali risulta molto inferiore rispetto ai dati giudiziari, segno che una parte consistente del disagio rimane fuori dai radar istituzionali. “È necessario – ha dichiarato – interrogarsi sulla reale capacità del Comune di studiare il territorio e intercettare i casi non censiti, che rischiano di rimanere esclusi da qualsiasi percorso di supporto”.
La seduta della commissione si è però interrotta anticipatamente a causa di una discussione uscita, secondo Russo, “fuori tema in maniera disturbante”, impedendo un confronto più approfondito. Da qui il ringraziamento e la solidarietà espressi ai partecipanti invitati, “in particolare a Padre Nino Basile – ha aggiunto – presidente della Caritas di Messina, per le considerazioni inopportune di cui è stato oggetto”.
Un appello, quello del consigliere, a riportare il tema al centro dell’agenda pubblica con un approccio più strutturale, capace di superare la logica della mera progettazione e di agire sulle radici del disagio.






