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Due fiocchi azzurri e uno rosa, la nascita trigemellare al Policlinico di Messina

L'intervento complesso coordinato dal prof. Cianci e dal team di ostetricia, anestesia e neonatologia testimonia l’eccellenza dell’ospedale universitario

MESSINA – Una storia di buona sanità, professionalità e speranza arriva dal Policlinico peloritano, dove nei giorni scorsi sono venuti alla luce tre gemelli, due maschi di 1300 e 1840 grammi e una femmina di 1120 grammi. I piccoli dopo il percorso di osservazione previsto dai protocolli neonatologici, presto potranno tornare a casa. Per la loro mamma, 31 anni, un parto cesareo programmato alla 33esima settimana, seguito e gestito dall’équipe dell’Unità operativa complessa di ginecologia e ostetricia diretta dal professor Stefano Cianci.

L’evento si inserisce in un quadro incoraggiante per l’ospedale universitario messinese, che registra un trend in crescita sul fronte delle nascite, con 16 parti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che, in un contesto nazionale segnato dal calo demografico, assume un significato particolare.

La complessità del parto e il lavoro di squadra

“La gestione di un parto trigemellare a 33 settimane, sottolinea il prof. Cianci, richiede elevata preparazione, coordinamento multidisciplinare e tempestività clinica”. Una sfida che l’équipe ha affrontato con competenza e prontezza, ottenendo un risultato definito dallo stesso primario come “testimonianza dell’eccellenza e della sicurezza dell’assistenza materno-infantile del nostro Policlinico”.

Fondamentale, come evidenziato dal docente, la sinergia tra ostetricia, anestesia, neonatologia e terapia intensiva neonatale: “La collaborazione tra reparti è il vero punto di forza del nostro lavoro. Ringrazio tutto il personale coinvolto per la professionalità che ogni giorno viene messa al servizio delle madri e dei neonati”.

In sala operatoria sono intervenuti il dottor Alessandro Mondo, la dottoressa Annalisa Retto, la dottoressa Alessia Torre e l’ostetrica Marzia Costanzo, mentre il supporto anestesiologico è stato assicurato dal dottor Francesco Puliatti. Un impegno corale che ha permesso di affrontare un intervento delicato con standard elevati di sicurezza.

Le cure neonatologiche e il decorso dei piccoli

Subito dopo la nascita, i tre gemelli sono stati affidati ai professionisti dell’unità operativa complessa di patologia neonatale e terapia intensiva neonatale, diretta dalla professoressa Eloisa Gitto. “I piccoli – spiega la docente – sono stati sottoposti a monitoraggio continuo dei parametri vitali e a controlli specifici per garantire un pieno adattamento alla vita extrauterina”. Due dei neonati hanno avuto necessità di un supporto respiratorio in ventilazione non invasiva tramite Ncpap, trattamento frequentemente utilizzato nei prematuri. Il percorso continuerà anche dopo la dimissione, con follow up programmati negli ambulatori specializzati dell’ospedale.

A prendersi cura dei tre gemellini nelle prime ore di vita sono stati la dottoressa Raffaella Mallamace, la dottoressa Carmen Damiani e gli infermieri Davide Papale ed Eliana Cordaro, che fanno parte dell’Unità operativa complessa di Patologia e Tin.

Una buona notizia in tempi di denatalità

Il Direttore generale del Policlinico, Giorgio Giulio Santonocito, definisce l’evento “una buona notizia” che supera il mero dato clinico: “Non solo perché rappresenta un segnale positivo in un contesto complessivo dominato dalla denatalità – sottolinea – ma anche perché valorizza il ruolo del nostro punto nascita, che, come ospedale universitario, può contare su tutte le specialità necessarie per assistere in modo completo mamme e bambini”. Un messaggio che guarda al territorio e al futuro, nella consapevolezza che la presenza di strutture altamente qualificate possa fare la differenza nei percorsi di maternità più complessi.