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Bordonaro si prepara all’Epifania 2026, torna il rito millenario de “U Pagghiaru”

Avviata l’organizzazione della festa simbolo della tradizione messinese, iscrizioni alla scalata dal 15 dicembre, regole e sicurezza al centro dell’edizione 2026

MESSINA – A Bordonaro è già tempo di preparativi per uno degli appuntamenti più attesi e caratteristici del calendario tradizionale messinese. Con largo anticipo rispetto alla celebrazione dell’Epifania, prende ufficialmente il via l’organizzazione dell’edizione 2026 de “U Pagghiaru”, rito popolare che ogni 6 gennaio richiama nel villaggio una folla di fedeli, curiosi e appassionati, rinnovando un legame profondo tra spiritualità, memoria collettiva e appartenenza territoriale.

L’albero simbolo di prosperità e buon auspicio

Il prossimo 6 gennaio 2026, come da tradizione, la comunità messinese si ritroverà attorno all’albero, emblema di prosperità e buon auspicio per l’anno nuovo. “U Pagghiaru”, con la sua caratteristica forma conica che richiama la capanna della Natività e, al tempo stesso, antichi culti legati alla terra ed al ciclo delle stagioni. Realizzato con un palo di rami di castagno, rivestito di fronde di acacia e adornato con ciambelle di pane e agrumi, elementi simbolici di abbondanza e fertilità, le sue origini sono antichissime, affondando le radici nell’XI secolo, quando i Padri Basiliani introdussero dall’Armenia l’usanza di celebrare il battesimo del Signore attraverso solenni riti svolti sotto un grande albero a forma di capanna. Un’eredità spirituale e culturale che nei secoli si è stratificata, trasformandosi in una delle espressioni più autentiche del patrimonio immateriale cittadino. Non a caso “U Pagghiaru” è ufficialmente riconosciuto e iscritto nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia, a conferma del suo valore storico, antropologico ed identitario.

Il sostegno delle istituzioni e il ruolo della comunità

La manifestazione gode del patrocinio e del supporto dell’amministrazione comunale. L’assessore alle tradizioni popolari, Enzo Caruso, insieme all’assessore alla Protezione Civile, Massimiliano Minutoli, ha reso noto il regolamento ufficiale dell’edizione 2026, trasmesso dal parroco di Bordonaro, padre Severino, punto di riferimento imprescindibile per la comunità e per l’organizzazione dell’evento. Particolare attenzione è rivolta, come sempre, alla fase della scalata del Pagghiaru, momento centrale e più atteso della festa. Le iscrizioni apriranno il 15 dicembre 2025 presso la Parrocchia Santa Maria delle Grazie e resteranno attive fino al 4 gennaio 2026, senza possibilità di proroga. Sarà possibile iscriversi tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 16 alle 17.30.

Divieti, controlli e tutela del pubblico

Il regolamento, improntato a criteri di sicurezza e correttezza, stabilisce che i partecipanti,14 al massimo, debbano essere maggiorenni e non aver superato i 40 anni di età, essere in possesso della certificazione di idoneità alle attività sportive e accettare il sorteggio relativo alla partecipazione e alla postazione assegnata. Ogni concorrente dovrà inoltre presentarsi con due sostenitori e indossare obbligatoriamente le dotazioni di sicurezza, a partire dal caschetto protettivo. Tra le norme specifiche vige il divieto assoluto di scalare il Pagghiaru dall’interno della struttura, di entrare in contatto fisico volontario con altri concorrenti e di iniziare l’arrampicata prima dello sparo di mortaio che segna l’avvio ufficiale della competizione. In caso di arrivo simultaneo, la proclamazione del vincitore avverrà sulla base delle immagini video. Vietato, infine, lanciare agrumi o ciambelle con violenza verso il pubblico, a tutela dell’incolumità degli astanti.

Con l’apertura delle iscrizioni e la definizione delle regole, Bordonaro rinnova così un rito che non è soltanto festa, ma testimonianza viva di una tradizione secolare, capace di unire sacro e profano, passato e presente, in un gesto collettivo che continua a raccontare l’identità più profonda della città di Messina.