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Roccalumera. Alluvione 2024, la minoranza alza il tono: “Un anno dopo, imprese ancora senza certezze”

Mozione dei consiglieri comunali di opposizione sugli interventi dopo l’alluvione del 21 e 22 ottobre 2024: sotto accusa la gestione del contributo regionale da 200 mila euro e i ritardi nei pagamenti alle ditte

ROCCALUMERA – A oltre un anno dai violenti eventi meteo che il 21 e 22 ottobre 2024 colpirono Roccalumera, la gestione degli interventi di emergenza torna al centro dello scontro politico. I consiglieri comunali di minoranza Massimo Bellomo, Tiziana Maggio, Francesco Santisi e Mariarosaria Sparacino hanno presentato una nuova mozione, chiedendo chiarezza sull’utilizzo del contributo regionale da 200 mila euro e, soprattutto, il pagamento delle imprese che intervennero nei giorni immediatamente successivi all’emergenza.

Piogge intense e una violenta mareggiata provocarono allora danni significativi sul territorio comunale, in particolare alle strade agricole. Nell’immediatezza, il Comune dispose lavori urgenti con un’ordinanza sindacale e una successiva determina per il reperimento di uomini e mezzi. A dicembre 2024, l’ente trasmise alla Regione una relazione dettagliata sugli interventi necessari, stimando danni per oltre 277 mila euro. Pochi giorni dopo arrivò il decreto del Dipartimento regionale della Protezione civile che assegnava a Roccalumera un contributo di 200mila euro, invitando l’amministrazione a procedere rapidamente e a informare costantemente gli uffici regionali sull’andamento dei lavori.

Secondo i consiglieri di minoranza, però, da quel momento si sarebbe aperta una lunga fase di incertezza. Nonostante solleciti e richieste formali, non sarebbe mai stata resa pubblica una rendicontazione ufficiale dei lavori eseguiti e delle somme effettivamente spese. Una prima mozione, presentata nel maggio 2025 proprio per ottenere chiarimenti, venne bocciata dalla maggioranza. Il tema tornò poi in Consiglio comunale nel giugno successivo, durante la discussione di una variazione di bilancio che includeva anche il contributo regionale.

In quella sede, come riportato testualmente nella nuova mozione, la minoranza sollevò forti perplessità: Chiede “perché le ordinanze sindacali non sono state chiuse neppure al 31 dicembre del 2024 e chiede al Segretario di accertare i fatti ed i motivi. Non si può sapere se abbiamo speso 60mila o 30mila euro, si può comprendere il cambio di dirigenza, ma non si capisce come può un’ordinanza rimanere in sospeso, cioè non compiuta. Non si può addebitare all’ufficio, perché non c’è una rendicontazione, la legge viene prima di tutto. Le procedure sono illegittime. Secondo il consigliere non c’è volontà politica di operare secondo le norme di legge”.

Solo nell’ottobre 2025, sempre secondo quanto riferito dai firmatari, l’ufficio tecnico comunale avrebbe fornito in maniera informale un prospetto riepilogativo dei lavori eseguiti da sette ditte, per un importo complessivo di 58mila e 842 euro. Un dato che, per la minoranza, non coincide con le cifre comunicate a dicembre 2024, quando i lavori già ultimati erano stati quantificati in poco più di 39 mila euro, e che quindi necessita di spiegazioni ufficiali.

La questione si è riaccesa all’inizio di dicembre 2025, quando la Protezione civile regionale ha autorizzato il trasferimento delle somme ai Comuni beneficiari. I consiglieri di minoranza hanno dichiarato di aver voluto rendere pubblica la notizia in Consiglio comunale “affinché le imprese creditrici siano messe a conoscenza e possano richiedere al Comune quanto dovuto senza ulteriori ritardi”. Nonostante ciò, denunciano, anche dopo ulteriori richieste rivolte all’ufficio tecnico non sarebbe stata prodotta una rendicontazione formale, impedendo alle ditte di ottenere la certificazione delle somme spettanti e di procedere con l’emissione delle fatture.

Nel testo della mozione, Bellomo, Maggio, Santisi e Sparacino parlano di una situazione che penalizza soprattutto le imprese locali. “Questo modo di procedere – scrivono – non fa altro che relegare le imprese di Roccalumera in un ruolo secondario, come se fossero imprese di serie ‘B’”, evidenziando come in alcuni casi le ditte del posto intervengano senza atti amministrativi completi e restino poi in attesa del pagamento per mesi, se non per oltre un anno. Un comportamento che, secondo la minoranza, “sembrerebbe una vera e propria scelta politica”, nonostante le ripetute segnalazioni.

Da qui la richiesta netta rivolta al sindaco e alla Giunta: procedere immediatamente con una rendicontazione ufficiale e dettagliata di tutti i lavori eseguiti dopo l’alluvione dell’ottobre 2024, chiarire le differenze tra le cifre comunicate nel tempo, certificare gli importi dovuti a ciascuna impresa e garantire il pagamento tempestivo delle ditte una volta accreditate le somme regionali, anche attraverso eventuali compensazioni con i tributi comunali.

La mozione è stata trasmessa anche ai responsabili delle Aree comunali e al segretario comunale, chiamato a verificare l’intero iter seguito fino a oggi. Una presa di posizione che riporta in primo piano una domanda semplice ma centrale per la comunità: “Cosa è stato fatto dopo l’emergenza, quanto è stato realmente speso e quando verranno finalmente pagate le imprese che hanno risposto all’appello nei giorni più difficili”.