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INTERVISTE “Questa Fiaccola porti rispetto e lealtà”. Francesca e Andrea raccontano l’emozione olimpica che ha acceso Taormina

Dal Corso Umberto al Teatro Greco, la Fiamma di Milano Cortina 2026 attraversa la città sotto la pioggia e tra la gente. Quattrocchi: “Taormina non è solo cultura e mare, lo sport è un veicolo decisivo”

Guarda le interviste a Francesca Lo Presti (tedofora), Andrea Docimo (atleta delle Fiamme oro, che scorta la Fiaccola) e all’assessore allo Sport, Mario Quattrocchi

TAORMINA ha vissuto una giornata destinata a lasciare un segno profondo nella memoria collettiva. Il passaggio della Fiamma Olimpica dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026 ha trasformato il centro storico in un racconto corale fatto di emozioni, volti, applausi e valori condivisi. Un evento capace di legare il nome della città a uno dei simboli più potenti dello sport mondiale, riaffermandone il ruolo di luogo d’incontro tra cultura, bellezza e grandi appuntamenti internazionali.

La pioggia, caduta a tratti insistente, non ha smorzato l’entusiasmo. Al contrario, ha reso ancora più autentico il cammino del sacro fuoco, accolto da cittadini, visitatori e sportivi come un ospite atteso, quasi necessario, in un momento storico che ha unito la dimensione locale a quella globale.

La voce dei tedofori, l’onore e l’incredulità

A raccontare il senso più profondo di questa esperienza è Francesca Lo Presti, calciatrice e tedofora, che ha accompagnato la fiamma lungo uno dei tratti più suggestivi del percorso. Le sue parole restituiscono la misura dell’emozione e della responsabilità: “Speriamo che questa fiaccola sia portatrice di rispetto soprattutto, di lealtà vera, del sacrificio che è lo sport, dei valori che questa fiamma contiene”.

Portarla fino a piazza IX Aprile, per poi seguirla sino al Teatro Greco, luogo simbolo non solo di Taormina ma dell’intera Sicilia, è stato per lei qualcosa che va oltre il gesto sportivo. “È stato un grande onore, un’emozione grandissima, sono super emozionata. Attraversare il corso e arrivare in questo scenario mozzafiato è stato fantastico”. Nemmeno il maltempo ha incrinato quell’istante. “La pioggia non ci ha fermate e non ci avrebbe mai potuto fermare”.

Il retroscena della scelta è fatto di sorpresa e incredulità, sentimenti che l’hanno accompagnata fino all’ultimo momento. “L’ho saputo tramite un’email – spiega Francesca – ai primi di settembre. Non ci credevo. Ancora fino a stamattina mi sembrava tutto irreale”. Un’emozione trattenuta a lungo, esplosa tra la folla e la storia millenaria della città.

Gli “angeli della fiaccola” e il fuoco che arriva da Olimpia

Accanto ai tedofori, a custodire il viaggio del sacro fuoco, ci sono loro, gli atleti delle Fiamme Oro, definiti non a caso gli “angeli della fiaccola”. Tra questi Andrea Docimo, che spiega con orgoglio il valore di ciò che stanno accompagnando lungo tutta la Penisola. “Questo è il fuoco che viene direttamente da Olimpia ed è quello che usiamo per accendere le varie fiaccole del percorso olimpico in tutta Italia”.

Non si tratta solo di un simbolo, ma anche di una struttura pensata per resistere a tutto. “La fiaccola è stata studiata proprio perché non si spenga neanche in caso di tempo avverso, quindi quel pericolo possiamo scongiurarlo”. Un dettaglio tecnico che diventa metafora della forza dello sport e dei suoi valori.

Il loro ruolo è preciso e carico di responsabilità. “Siamo 24 atleti delle Fiamme Oro, del gruppo sportivo della Polizia di Stato, e scortiamo la fiamma per tutto il tragitto italiano, con le varie tappe. Il nostro compito è garantire che venga portata in sicurezza lungo tutto il percorso”. Un viaggio condiviso, fatto di disciplina, attenzione e rispetto per un simbolo che appartiene a tutti.

Dal Corso Umberto al Teatro Greco, Taormina al centro del mondo

Il cammino della Fiamma Olimpica ha preso avvio da Porta Catania, attraversando il Corso Umberto in un’atmosfera densa di partecipazione. Cinque i tedofori che si sono alternati lungo le tappe più rappresentative del centro storico, in un dialogo continuo tra sport e tradizione. Piazza Duomo ha accolto il passaggio del sacro fuoco con la presenza suggestiva di un carretto siciliano, emblema della cultura popolare dell’isola. Poi Piazza IX Aprile, affaccio simbolico sul mare, e Palazzo Corvaia, testimone della storia civica e politica della città.

Il momento più intenso si è consumato nell’ultimo tratto, con l’arrivo al Teatro Greco. Qui l’ingresso della fiamma è stato affidato a Miriana Tona, atleta taorminese e campionessa di tennis, chiamata a rappresentare il legame profondo tra il territorio e l’eccellenza sportiva. Un passaggio che ha unito idealmente le generazioni e le discipline, sotto lo sguardo di uno dei luoghi più iconici al mondo.

A fare gli onori di casa è stato l’assessore allo Sport Mario Quattrocchi, che ha accompagnato l’ingresso della Fiamma Olimpica e ne ha sottolineato il valore per la città: “È un’emozione grandissima. La fiamma olimpica rappresenta lo sport nel mondo e vederla passare dal Corso Umberto fino al Teatro Greco, con tutta questa gente, ci rende veramente felici”. La pioggia non ha fermato nulla, anzi ha rafforzato il senso di partecipazione. “Non è un momento che capita tutti i giorni – prosegue l’amministratore – e Taormina non si è fatta trovare impreparata. Ci siamo preparati alla grande, grazie al lavoro del sindaco Cateno De Luca e all’organizzazione di Milano Cortina”. Il valore dell’evento va oltre la singola giornata. “Per Taormina – conclude Quattrocchi – è un passaggio importantissimo anche a livello di immagine. Non siamo solo mare e cultura. Lo sport è un veicolo fondamentale e farà parte del nostro percorso amministrativo”. Per qualche ora, e forse per molto di più, Taormina si è sentita davvero al centro del mondo, illuminata da una fiamma che parla di sacrificio, lealtà e futuro condiviso.