SiciliaSpettacoli
CRONACA

Roccafiorita, il Santuario ferito dal maltempo: crolla parte del sagrato sul Monte Kalfa

Piogge intense e terreno fragile mettono a rischio uno dei luoghi simbolo della comunità. Il sindaco Orlando: “Interverremo nel più breve tempo possibile, per ripristinare tutto come prima e meglio di prima”

ROCCAFIORITA – Il maltempo delle ultime ore ha lasciato un segno profondo nel cuore simbolico del paese. Le insistenti piogge che hanno colpito il comprensorio jonico hanno provocato il crollo di una porzione del sagrato e del muretto con ringhiera di protezione del Santuario della Madonna dell’Aiuto, sul Monte Kalfa, a circa mille metri di altitudine, luogo di fede e identità collettiva per i roccafioritani e per tanti devoti anche fuori dalla Sicilia.

A raccontare quanto accaduto è il sindaco Concetto Orlando che, già nella notte, ha seguito da vicino l’evolversi della situazione. “La scorsa notte – ha spiegato – in seguito alle insistenti piogge è crollato un tratto del muretto e della ringhiera di protezione, oltre a una parte del sagrato antistante il Santuario della Madonna dell’Aiuto. Abbiamo subito informato la comunità, il parroco e rettore del Santuario e ci siamo recati sul posto con il tecnico comunale, un vigile e alcuni cittadini per accertare i danni”.

Un cedimento che ha destato grande preoccupazione, non solo in paese. La notizia si è diffusa rapidamente, raggiungendo anche i roccafioritani emigrati all’estero. “Sono arrivate telefonate persino dall’Australia – ha aggiunto Orlando – per sincerarsi che non si stesse con le mani in mano. Questo dimostra quanto quel luogo sia caro a tutti”.

Le piogge e un territorio fragile
Le intense precipitazioni, con circa 50 millimetri di pioggia caduti in 48 ore secondo i dati della stazione pluviometrica di Graniti del Centro funzionale decentrato idro della Protezione civile regionale, hanno aggravato una situazione già delicata. L’acqua ha indebolito il terrapieno e la roccia sottostante lo slargo antistante il Santuario, realizzato negli Anni Cinquanta, provocando il distacco di una porzione della pavimentazione, sostenuta da massi di grandi dimensioni appoggiati sul costone.

L’area, come sottolineato dal Comune, ricade in una zona classificata R4 e P4, ovvero con il massimo grado di rischio e pericolo idrogeologico. Un dato che rende ancora più urgente un intervento strutturale e non solo emergenziale.

L’intervento delle istituzioni e i prossimi passi
Il Comune di Roccafiorita si è attivato immediatamente, nonostante le difficoltà operative legate anche alla fitta nebbia che ha avvolto il Monte Kalfa nelle ore successive al crollo. L’area del sagrato è stata interdetta, garantendo comunque un passaggio sicuro per consentire l’accesso alla chiesa, e l’accaduto è stato segnalato alle strutture comunali e sovracomunali della Protezione civile.

Informato anche il direttore regionale della Protezione civile, ingegnere Salvo Cocina, che sta calendarizzando un sopralluogo con gli uffici provinciali guidati dall’ingegnere Bruno Manfrè. Parallelamente, l’amministrazione comunale ha affidato l’incarico a un geologo per una prima diagnosi tecnica sulle parti del sagrato e del Santuario potenzialmente a rischio. “Come Comune – ha ribadito il sindaco – ci stiamo già attivando sul da farsi. Di sicuro, nel più breve tempo possibile, ripristineremo tutto come prima e meglio di prima”.

Non è il primo campanello d’allarme per l’area del Monte Kalfa. Già lo scorso 31 marzo, durante un’altra ondata di maltempo, si era verificata la caduta di un grosso masso dalle pendici del monte, episodio segnalato al Dipartimento regionale di Protezione civile. Roccafiorita era stata inserita tra i comuni interessati dalla dichiarazione dello stato di crisi ed emergenza regionale per gli eventi meteo avversi che hanno colpito la provincia di Messina tra il 28 marzo e il 5 aprile 2025, deliberata dalla giunta regionale il 10 giugno.

Fino a oggi, però, non erano emersi segnali così evidenti da far presagire un cedimento di tale portata. Ora l’attenzione è massima, con l’obiettivo di mettere in sicurezza un luogo che rappresenta non solo un bene architettonico e religioso, ma anche un patrimonio affettivo e identitario per l’intera comunità.