GIARDINI NAXOS – Si chiude definitivamente, alla soglia della fine dell’anno, la vicenda giudiziaria che ha segnato il mandato amministrativo del comune di Giardini Naxos. La Corte d’appello di Messina ha infatti rigettato il ricorso presentato dal sindaco Giorgio Stracuzzi, eletto nel 2020, confermando l’ordinanza di decadenza già pronunciata in primo grado dal tribunale di Messina il 7 dicembre 2023. La sentenza, mette così fine all’appello proposto l’8 gennaio 2024 dal primo cittadino, che aveva chiesto l’annullamento del provvedimento scaturito dal ricorso depositato l’1 marzo 2022, dagli ex consiglieri comunali di minoranza Agatino Bosco e Francesco Palumbo.
Appello respinto e condanna alle spese
La prima sezione civile della Corte d’appello, riunita in camera di consiglio il 18 dicembre scorso, con collegio composto dal presidente relatore Massimo Gullino e dai consiglieri Augusto Sabatini e Marisa Salvo, ha rigettato integralmente l’impugnazione, così oltre alla conferma della decadenza, il sindaco è stato condannato al pagamento delle spese processuali in favore dei ricorrenti per un importo di 9mila 991 euro, oltre accessori di legge. Nel corso del giudizio di secondo grado è stato dichiarato inammissibile l’intervento di Giuseppe Rodi, che aveva partecipato in proprio ed in veste di rappresentante dell’associazione “Libera Voce Naxiota”, sostenendo la presenza della causa ostativa, già al momento della candidatura e che, pertanto, si dovesse parlare di ineleggibilità assoluta, con effetti invalidanti sull’intera tornata elettorale e sugli atti adottati dall’amministrazione. La Corte ha però ritenuto l’intervento tardivo, perché proposto solo in appello, condannando Rodi al pagamento di 4mila 996 euro di spese di lite in favore di Stracuzzi.
Incompatibilità e ineleggibilità, il nodo degli incarichi professionali
Al centro della vicenda giudiziaria vi sono anche due incarichi professionali affidati dal comune di Giardini Naxos al fratello del sindaco, architetto di professione, prima dell’elezione di Stracuzzi. Circostanza che ha determinato, secondo i giudici, una situazione di incompatibilità o, in alternativa, di ineleggibilità alla luce dell’articolo 61, comma 1-bis, del testo unico degli enti locali che vieta l’assunzione della carica di sindaco a chi abbia parenti o affini entro il secondo grado che rivestano il ruolo di appaltatori di lavori o servizi nell’amministrazione di riferimento. Nella sentenza, la Corte d’appello ha innanzitutto riconosciuto la piena legittimazione di Bosco e Palumbo ad avviare l’azione popolare di decadenza, in quanto cittadini elettori ed ha poi confermato, pur con argomentazioni in parte diverse, le conclusioni già raggiunte in primo grado, attraverso un’ampia e articolata disamina della normativa statale e regionale.
Decadenza definitiva e nuova fase per il comune
Respinte anche le richieste della difesa di Stracuzzi di sollevare una questione di legittimità costituzionale sull’articolo 67 della normativa regionale, ritenuta non fondata. Secondo la Corte, infatti, la presenza di interessi di rango costituzionale giustifica l’esistenza di cause di ineleggibilità e incompatibilità che possono costituire ostacoli insormontabili all’esercizio dell’elettorato passivo, anche quando la loro rimozione non dipenda dalla volontà diretta dell’interessato. Con la decisione della Corte d’appello, la decadenza definitiva di Giorgio Stracuzzi dalla carica di sindaco di Giardini Naxos diventa definitiva, apre spazio ad una nuova fase amministrativa per il comune, chiamato ora a ristabilire pienamente gli equilibri istituzionali dopo una vicenda che ha segnato profondamente la vita politica locale.





