MESSINA – Torna puntuale, nella cornice prestigiosa del teatro Vittorio Emanuele, il concerto di Capodanno, appuntamento ormai consolidato della stagione musicale cittadina, pensato come un rito collettivo di bellezza e condivisione, capace di unire pubblico e interpreti nel segno del grande repertorio d’opera. Un viaggio sonoro elegante e coinvolgente, che attraversa alcune delle pagine più amate della tradizione lirica e sinfonica, tra ouverture celebri, cori trascinanti e melodie senza tempo.
Il concerto si presenta come un percorso ricco di sfumature emotive, capace di alternare slancio festoso, intensità drammatica e raffinata leggerezza, restituendo tutta la forza evocativa della musica come linguaggio universale. Sul podio, la direzione è affidata a Matthias Fletzberger, interprete sensibile e raffinato, capace di guidare l’ensemble con equilibrio e chiarezza espressiva, valorizzando il dialogo costante tra orchestra e coro. Protagonista della serata è l’orchestra del teatro Vittorio Emanuele, autentico cuore pulsante della vita musicale del teatro, affiancata dal coro lirico “F. Cilea”, preparato e diretto da Bruno Tirotta, garanzia di compattezza, precisione ed intensità vocale.
Insieme, orchestra e coro daranno vita ad un concerto concepito come un augurio musicale per il pubblico, caratterizzato da un susseguirsi di atmosfere brillanti, appassionate e solenni, che accompagnano gli ascoltatori in un affascinante itinerario tra alcuni dei nomi più rappresentativi della storia dell’opera. Da Bizet a Verdi, da Puccini a Lehár, fino a Strauss e Offenbach, il programma intreccia pagine celebri e momenti corali di grande impatto, capaci di esaltare la dimensione teatrale e festosa dell’evento.
Ad inaugurare l’evento l’artista Carmen di Bizet, di cui vengono proposte l’Ouverture e gli Entr’acte del secondo, terzo e quarto atto, culminando nel celebre coro “Voici la quadrille”. Spazio poi a La Traviata di Verdi, con il Preludio e i trascinanti cori delle zingarelle e dei matadori, prima di immergersi nelle suggestioni orientali di Turandot di Puccini, con “Gira la cote” e “Perché tarda la luna”. Ancora Verdi con l’ouverture de I Vespri siciliani, pagina di forte respiro drammatico e simbolico, seguita dall’eleganza sorridente de La vedova allegra di Lehár, tra introduzione, Vilja-Lied, Coro di Grisettes e il celebre “Tace il labbro”. A completare il programma, le raffinatezze viennesi di Johann Strauss, con Sangue viennese e la Pizzicato Polka e con l’irresistibile vitalità dell’Ouverture di Orfeo all’inferno di Offenbach.
Un modo solenne e allo stesso tempo gioioso per accogliere il nuovo anno, lasciandosi guidare dall’energia dell’orchestra, dalla forza delle voci corali e dal fascino intramontabile del grande repertorio lirico.






