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IL CASO

Taormina. “Capodanno passa, il metodo resta”: Luca Manuli e Prt sollevano dubbi sulla cena spettacolo al Palazzo dei Congressi

Secondo il consigliere comunale di minoranza e Progetto ricostruzione Taormina, l’evento di fine anno presenta criticità

TAORMINA – La “cena spettacolo” di Capodanno in programma al Palazzo dei Congressi finisce al centro di un intervento politico che accende il dibattito sull’utilizzo degli spazi pubblici. A sollevare una serie di interrogativi sono Luca Manuli, consigliere comunale di minoranza, e Marco Rao, esponente di Progetto ricostruzione Taormina (Prt), che mettono in evidenza alcune presunte incongruenze tra atti amministrativi, comunicazione dell’evento e canone applicato.

“Capodanno passa, il metodo resta”, è la sintesi con cui Manuli e Prt inquadrano la vicenda, considerata non come un episodio isolato ma come un esempio di un modo di amministrare che, a loro avviso, merita chiarimenti pubblici.

Evento privato o festa aperta al pubblico
Secondo quanto riportato negli atti comunali, l’iniziativa risulterebbe autorizzata come evento privato “su inviti”, con una capienza massima inizialmente indicata in centoventi partecipanti, numero riportato anche nel modulo presentato al Comune. Solo con una successiva determina sindacale il limite viene portato a centocinquanta persone.

La comunicazione dell’evento, però, segue un’altra impostazione. Post sui social, pagine su piattaforme di biglietteria online e indicazione dei prezzi presentano la serata come una Festa di Capodanno, con biglietti acquistabili dal pubblico.

Su questo punto Manuli osserva che “negli atti si parla di evento privato su inviti, mentre nella promozione online si fa riferimento a una festa di Capodanno con vendita dei biglietti. È una differenza che non riguarda solo la forma, ma la sostanza dell’autorizzazione concessa”. Negli atti, inoltre, la finalità indicata è la raccolta fondi per un’associazione sportiva. “Questo elemento – sottolinea il consigliere di minoranza – non compare però nella comunicazione pubblica dell’evento, che viene presentato esclusivamente come cena spettacolo di Capodanno”.

Capienza, after dinner e limiti fissati
Altro aspetto evidenziato riguarda il numero complessivo dei partecipanti. “A fronte dei centoventi indicati nella richiesta, in città si parla di presenze potenzialmente più elevate – si evidenzia in una nota inviata alla stampa – considerando anche la vendita di biglietti per il dopo cena al costo di trenta euro e la possibilità di prenotare tavoli privé a quattrocento euro”. A questo si aggiunge quanto stabilito dalla determina sindacale numero 43 del trenta dicembre duemilaventicinque, che vieta espressamente il ballo. “Ci si chiede – afferma Manuli – se questo divieto sia stato chiarito ai partecipanti, alla luce del tipo di promozione fatta e delle modalità di accesso previste per il dopo cena”.

Le stime economiche dell’evento
Sulla base dei dati resi noti, Manuli e Prt propongono una valutazione economica dell’iniziativa. “La sola cena, con centoventi coperti a centocinquanta euro – sostengono – comporterebbe un valore complessivo di diciottomila euro. L’eventuale accesso di altre duecentotrenta persone dopo cena, al costo di trenta euro, aggiungerebbe seimila 900 euro. Senza considerare i tavoli privé da quattrocento euro e l’eventuale somministrazione di bevande, l’incasso potenziale arriverebbe quindi ad almeno ventiquattromila 900 euro. A fronte di queste cifre, il canone di concessione applicato dal Comune risulta pari a tremila 227 euro e 82 centesimi. Non stiamo parlando di dati ufficiali sugli incassi – precisa Manuli – ma di stime basate sulla promozione dell’evento. Ed è proprio questo che rende necessario un chiarimento sulla reale natura dell’iniziativa”.

Il nodo del canone di concessione
Un ulteriore punto sollevato riguarda l’importo del canone. La Delibera di Consiglio comunale numero sette del duemilaventiquattro ha stabilito un incremento del cinquanta per cento dei canoni previsti dalla Delibera di Giunta numero sessantanove del duemiladieci per l’utilizzo del Palazzo dei Congressi.

Per la sala richiesta, una Delibera di Giunta indica un canone giornaliero di quattromila 491 euro e 94 centesimi che, applicando l’aumento del cinquanta per cento, arriverebbe a seimila 737 euro e 91 centesimi al giorno. Poiché la richiesta riguarda due giornate, il trentuno dicembre duemilaventicinque e il primo gennaio duemilaventisei, il canone complessivo sarebbe pari a tredicimila 475 euro e 82 centesimi.

Considerando la presentazione della domanda entro i venti giorni, con il sovrapprezzo del dieci per cento, l’importo teorico salirebbe a settemila 411 euro e 70 centesimi al giorno, per un totale di quattordicimila 823 euro e 40 centesimi.

“Alla luce di questi dati – afferma Manuli – non è chiaro come si sia arrivati a una concessione di tremila 227 euro e 82 centesimi, anche perché l’evento non risulta patrocinato dal Comune e la Delibera di Giunta non menziona riduzioni o agevolazioni”.

Tempistiche e metodo amministrativo
Nel loro intervento, Manuli e Prt richiamano anche il tema delle tempistiche. «In questo caso – sostiene il consigliere comunale di minoranza – il procedimento è stato molto rapido, mentre su altre richieste e su segnalazioni presentate da associazioni sportive o cittadini i tempi risultano decisamente più lunghi. È un aspetto che merita una riflessione».

Il ruolo del Palazzo dei Congressi
Marco Rao, per Progetto Ricostruzione Taormina, amplia il ragionamento al ruolo del Palazzo dei Congressi. “Parliamo di un bene identitario della città, nato per attività culturali e congressuali. Se l’Amministrazione intende utilizzarlo anche per serate di questo tipo, dovrebbe dirlo chiaramente e definire regole uguali per tutti gli operatori del territorio”.

Rao aggiunge che “quando si è parlato di una nuova fase per il Palazzo dei Congressi, l’aspettativa era legata a cultura, congressi e programmazione di qualità, non a eventi di Capodanno promossi in modo ambiguo”.

Un confronto che resta aperto
La serata di Capodanno deve ancora svolgersi, ma il confronto politico è già avviato. “Capodanno passa, il metodo resta – conclude Manuli – ed è su questo che chiediamo trasparenza e chiarezza, per evitare confusione tra pubblico e privato e per tutelare l’uso corretto dei beni comunali”.