PALERMO – Prosegue con due appuntamenti di grande valore artistico l’estate del teatro Massimo, la rassegna estiva che anima la Sala Grande di Piazza Verdi con spettacoli dal respiro internazionale e con una forte vocazione alla valorizzazione dei giovani talenti. Il 28 e 29 giugno, alle 21:00, il pubblico potrà assistere a due serate dedicate rispettivamente al canto lirico e alla danza contemporanea, confermando il ruolo centrale del teatro come spazio vivo di produzione culturale e formazione artistica.
“Opera in Concerto”: il canto lirico come patrimonio condiviso
La prima serata, in programma venerdì 28 giugno è dedicata alla grande tradizione dell’opera italiana, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Protagonista sarà l’orchestra del teatro Massimo, diretta per l’occasione dal maestro Salvatore Percacciolo, direttore operistico e sinfonico di solida formazione internazionale, attualmente Kapellmeister del Nationaltheater di Mannheim. Sul podio palermitano guiderà un programma che spazierà da Mozart a Verdi, attraversando il belcanto di Rossini e Donizetti.
Ad affiancarlo, due voci emergenti che incarnano il futuro della lirica italiana entrambe palermitane. Il soprano Ilaria Monteverdi, cresciuta nella Cantoria del teatro Massimo e già vincitrice di prestigiosi premi nazionali tra cui il “Voci in Barcaccia”, il concorso “Omaggio a Maria Callas” ed il riconoscimento dell’orchestra al teatro dell’Opera di Roma. Ad affiancarlo, il baritono Andrea Piazza, giovane interprete in rapida ascesa, applaudito nella recente produzione de “L’elisir d’amore” per il ruolo di Belcore e insignito del premio Paolo Silveri al concorso internazionale “Nicolai Ghiaurov”.
Il programma musicale della serata prevede una selezione di arie celebri, duetti e ouverture da opere di Mozart, Donizetti, Rossini e Verdi, in un itinerario sonoro che ripercorre la grande stagione dell’opera italiana tra classicismo e romanticismo. Un’occasione per riascoltare pagine iconiche del repertorio lirico attraverso l’interpretazione di voci nuove, profondamente radicate nel tessuto musicale palermitano.
“Olimpo – Serata di Danza”, il mito classico si fa gesto contemporaneo
Sabato 29 giugno, sempre alle 21.00, la scena si trasformerà per accogliere il linguaggio universale del corpo e del movimento. Sul palco torna protagonista il corpo di ballo della fondazione Teatro Massimo, diretto da Jean-Sébastien Colau, con “Olimpo – Serata di Danza”, un trittico coreografico che affonda le radici nel mito e nella cultura classica per dar vita a tre nuove creazioni firmate da danzatori e coreografi della compagnia.
Il simposio dei miti
Ad aprire la serata è Il simposio dei miti, creazione firmata da Marcello Carini, che ne cura ideazione, regia e coreografia. Il lavoro prende spunto dal pensiero platonico per sviluppare una riflessione coreografica di taglio filosofico e simbolico, incentrata sul dialogo tra le due forze archetipiche dell’apollineo e del dionisiaco. Questa tensione si traduce in un linguaggio scenico fatto di contrasti dinamici, geometrie di luce e costruzioni corporee che oscillano tra rigore e abbandono, disciplina ed impulso vitale. Le musiche di Vivaldi, Bach, Händel e Mozart si fondono con l’elaborazione sonora originale di Samuele Mollisi, mentre l’apparato visivo è completato dai costumi di Marja Hoffmann e dalle luci di Vincenzo Traina.
Donne
Segue Donne, firmata da Lucia Ermetto, un inno poetico e coreografico alla molteplicità dell’identità femminile, ispirato ad un testo di Alda Merini. Sette ballerine in scena raccontano, attraverso il gesto e l’intensità fisica, la complessità emotiva e simbolica dell’essere donna. Il lavoro si arricchisce della componente visiva con un’elaborazione video firmata da Dario Castiglione.
Colui che scioglie
A concludere la serata è Colui che scioglie, firmato da Alessandro Cascioli, che ne cura coreografia e drammaturgia. Al centro della creazione, la figura mitologica del satiro danzante, rievocata a partire dalla celebre scultura bronzea rinvenuta nel 1997 nel canale di Sicilia. L’opera si configura come un tributo al mondo dionisiaco, alla corporeità istintiva e selvaggia, in un viaggio coreografico che indaga le radici ancestrali del gesto, restituendo al movimento la sua energia primitiva e liberatoria. La componente scenografica è realizzata con il supporto di Miriam Palmentino, mentre le luci, affidate a Vincenzo Traina, contribuiscono a definire le atmosfere rituali e visionarie della composizione.
Un teatro che forma e innova
Con queste due serate, il Teatro Massimo riafferma il proprio ruolo di incubatore creativo, capace di coniugare eccellenza artistica e sperimentazione, valorizzando i talenti del territorio in un contesto internazionale. L’attenzione ai giovani, alla multidisciplinarietà e alla ricerca espressiva sono i tratti distintivi di una programmazione estiva che guarda alla tradizione operistica e al contemporaneo con pari intensità.






