MESSINA – Salvare il villaggio di Contesse: questo è l’obiettivo del consigliere comunale Raffaele Rinaldo, del gruppo “Con De Luca per Basile” che ha richiesto la convocazione urgente della VII Commissione Consiliare “Ponte sullo Stretto”, estesa ai tecnici competenti di RFI, Italferr e della Società Stretto di Messina. L’obiettivo? Evitare che il villaggio di Contesse “diventi il secondo cantiere per dimensione dopo quello dell’area in cui sorgerà il ponte stesso“.
“Emergono evidenti criticità”
“Come pochi sanno – spiega il consigliere comunale – nel 2010 la Commissione consiliare Ponte sullo Stretto del comune di Messina approvò con deliberazione n. 5/C del 25 gennaio 2010 un documento contenente analisi e proposte relative agli interventi compensativi e connessi alla realizzazione dell’Opera. Tale documento, trasmesso con nota n. 18660 del 1° febbraio 2010 dal Sindaco pro tempore alla Società Stretto di Messina e a RFI, prevedeva tra le altre cose lo spostamento della nuova stazione ferroviaria dalla località Gazzi all’area di Contesse, in variante rispetto al progetto preliminare approvato dal CIPE con delibera n. 66 del 1° agosto 2003. A distanza di oltre 15 anni, alla luce della ripresa concreta dei lavori, emergono oggi evidenti criticità di natura tecnica, sociale e urbanistica che riguardano in modo particolare il villaggio di Contesse. Una zona già fortemente provata dai lavori del raddoppio ferroviario e che, senza la modifica introdotta nel 2010, mai e poi mai sarebbe stata considerata uno dei principali snodi operativi del progetto del Ponte sullo Stretto”.
“Con l’attuale tracciato – prosegue il consigliere – Contesse rischia di diventare il secondo cantiere per dimensione dopo quello dell’area in cui sorgerà il ponte stesso, con un impatto imprevisto e particolarmente gravoso in termini di espropri, movimentazione mezzi e trasformazione del tessuto urbano. In questa cornice si ritiene opportuno valutare seriamente la possibilità di tornare al tracciato originario, ovvero quello previsto nel progetto preliminare approvato dal CIPE nel 2003, che collocava l’uscita della nuova linea ferroviaria in zona Gazzi/Maregrosso, una zona prevalentemente priva di insediamenti residenziali, e che, a differenza dell’attuale configurazione, lasciava completamente invariato il villaggio di Contesse, molto più densamente popolato, caratterizzato da un’elevata presenza di abitazioni e attività commerciali, e soprattutto snodo nevralgico per la circolazione da e verso la zona sud della città di Messina. Tale soluzione, oltre a risultare meno impattante sul piano sociale e urbanistico, avrebbe consentito di evitare un numero significativo di espropri residenziali e commerciali, preservando un territorio già oggi messo a dura prova dal cantiere per il raddoppio ferroviario”.
Una nuova ipotesi
Nel caso in cui il ritorno al tracciato originario non fosse tecnicamente possibile, lancia una nuova ipotesi nata da un recente sopralluogo: “In alternativa – spiega il consigliere -, desidero sottoporre all’attenzione della Commissione una proposta emersa durante il recente sopralluogo con i tecnici della Società Stretto nell’area di Contesse. Nel corso della visita, ascoltando con attenzione alcuni residenti, è stata sollevata un’osservazione concreta che ha messo in evidenza la presenza della già esistente galleria dei Peloritani, che collega il versante tirrenico con la zona di Gazzi. Da qui nasce l’ipotesi, tutta da approfondire sotto il profilo tecnico, di intercettare tale galleria nel tratto in cui si intersecherà con la nuova linea ferroviaria diretta verso le stazioni previste dal progetto: Europa, Annunziata e Papardo. Ciò consentirebbe di ridurre drasticamente la necessità di nuovi scavi, contenere i costi e soprattutto limitare l’impatto dell’opera su un territorio già fragile e fortemente urbanizzato come quello di Contesse”.






