MESSINA – Una conferenza stampa convocata con toni netti e anticipata da una frase inequivocabile: “Qualcuno si farà male”. È il segnale con cui Cateno De Luca ha aperto l’incontro con i giornalisti al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Al centro, le polemiche esplose negli ultimi giorni sulle donazioni ricevute da Sicilia Vera e Sud chiama Nord, movimenti guidati dallo stesso De Luca.
Il sindaco di Taormina ha deciso di replicare pubblicamente indossando una maglietta con la scritta “Scusateci se non prendiamo tangenti…” e affiancato dai principali rappresentanti del suo gruppo politico: la presidente nazionale Laura Castelli, il deputato regionale Francesco Gallo, il sindaco di Messina Federico Basile e il tesoriere Pietro Picciolo. Proprio quest’ultimo ha illustrato con delle slide i dati sui contributi versati tra il 2018 e oggi da eletti, nominati e sostenitori vicini alla rete politica costruita attorno a De Luca.
Secondo quanto dichiarato, le somme raccolte – comprese due cene elettorali – sono state conferite nel pieno rispetto delle norme che regolano il finanziamento ai partiti. Una dinamica che, come ha sottolineato Castelli, è nota da tempo e non costituisce alcuna novità.
De Luca ha parlato di un attacco con l’obiettivo di screditare la sua azione politica: “Vogliono ‘mascariarci’, colpire la nostra immagine di buoni amministratori. Cercano di delegittimarci e di spaventare chi ha donato, che oggi teme di essere esposto pubblicamente. E poi, vogliono farci finire nel mirino della magistratura”.
Il leader di Sud chiama Nord ha anche accennato a dinamiche politiche più ampie che, a suo dire, puntano a indebolire il suo spazio nella costruzione dei futuri equilibri regionali. Tra le questioni sollevate durante la conferenza, anche il tema delle nomine nella Città metropolitana”.
A conclusione dell’incontro, De Luca ha annunciato ulteriori aggiornamenti già nei prossimi giorni, in particolare giovedì mattina, lasciando intendere che il confronto su queste vicende è tutt’altro che chiuso.






