PALERMO – L’estate palermitana si accende di suoni, voci e memorie grazie al programma “Il Massimo per la città”, che dal cuore del teatro Massimo si espanderà nei luoghi simbolo della cultura e dell’identità urbana. Tra orti botanici, sale storiche e palcoscenici carichi di significati religiosi e popolari, la musica tornerà ad essere linguaggio universale, dialogo tra generazioni e celebrazione delle radici più profonde.
Viaggio musicale all’Orto Botanico
Al via martedì 8 luglio alle ore 21.15 all’Orto Botanico di Palermo con l’Ensemble di ottoni e percussioni dell’orchestra del teatro Massimo. Un concerto all’aperto, organizzato in collaborazione con l’università degli studi di Palermo e CoopCulture, sotto la direzione esperta del maestro Michele De Luca. Una traversata sonora tra secoli e stili musicali, dal rinascimento della Suite di Tielman Susato al romanticismo monumentale del Preludio da I Maestri Cantori di Norimberga di Wagner, fino al belcanto italiano rappresentato dalla Sinfonia dalla Norma di Bellini e alla spiritualità titanica del Corale dalla Seconda Sinfonia “Resurrezione” di Mahler. Un repertorio che si arricchisce con brani contemporanei firmati da Brent Heisinger, Salvatore Nogara e Nunzio Ortolano, per chiudersi in un’esplosione ritmica con la celebre Danza delle spade di Aram Khachaturian.
I giovani protagonisti in Sala Grande
Mercoledì 9 luglio, alle ore 21.00, la Sala Grande del teatro Massimo si riempirà di voci fresche e passione giovanile con il concerto dell’estate Young, rassegna dedicata alle formazioni giovanili della fondazione. Protagonisti della serata saranno il Coro di Voci Bianche e la Cantoria, sotto la guida dei maestri del coro Salvatore Punturo e Giuseppe Ricotta.
Il programma spazia tra raffinatezza e modernità, includendo composizioni di Bruno Coulais, Alberto Maniaci, Bob Chilcott, Ennio Morricone, oltre a opere degli stessi Ricotta, Nogara e Ortolano. Culmine del concerto sarà un medley tratto da Sister Act, coinvolgente e gioioso.
Il ritorno di Per amore di Rosalia
Il momento più atteso arriverà l’11 e il 13 luglio, sempre in Sala Grande, con il ritorno di uno degli spettacoli che ha emozionato il pubblico lo scorso anno, Per amore di Rosalia. In occasione del 401° festino di Santa Rosalia, patrona e simbolo spirituale di Palermo, si rinnova la rappresentazione ideata per rendere omaggio alla Santuzza attraverso la musica, la narrazione e le arti sceniche.
Sul palco, un cast eccezionale composto da 230 giovani artisti delle formazioni del teatro, che coinvolge la Massimo Kids Orchestra, diretta da Michele De Luca, il Coro di Voci Bianche guidato da Salvatore Punturo e la giovane solista Francesca Romana Mangiapane, affiancati dalla compagnia teatrale Ditirammu e dai giovani del Ditirammu Lab. La regia e la drammaturgia sono a firma di Elisa Parrinello, con musiche originali e orchestrazioni di Salvatore Nogara. Lo spettacolo si struttura attorno a canti popolari siciliani, danze tradizionali come la fasola, serenate, canti di lavoro e preghiera, leggende raccolte tra ottocento e novecento dai fondatori del Ditirammu, Vito Parrinello e Rosa Mistretta.
Il racconto scenico si sviluppa attraverso la figura di un professore che narra ai suoi alunni la storia della propria famiglia e l’eredità morale lasciata da Santa Rosalia. Una narrazione generazionale, che da nonna Rosa risale fino alla giovane martire palermitana, rievocando scelte di coraggio e determinazione spirituale.
Completano l’allestimento le canzoni di Giovanni Parrinello, Serena Ganci, Monica Moncada, Peppuccio Pecoraro e Nino Nobile. Partecipazione straordinaria, sarà quella del maestro puparo Enzo Mancuso, storico animatore del Teatro dell’Opera dei Pupi Carlo Magno. Le scenografie saranno a cura di Stefano Canzoneri, i costumi di Marja Hoffmann ed Elisa Parrinello, le luci di Antonio Giunta, mentre le coreografie di Pietro Tutone ed i cunti di Carlo Di Vita. A svolgere il ruolo di assistente musicale delle formazioni giovanili sarà invece Vincenzo Alioto.
Una stagione di musica e identità
La proposta estiva del Teatro Massimo si rivela così un caleidoscopio artistico dove innovazione e tradizione, formazione e spettacolo, radici e futuro si incontrano. Un progetto che non solo valorizza il patrimonio musicale e teatrale della città, ma investe nelle nuove generazioni e nella memoria collettiva, rinsaldando il legame tra arte e comunità.






