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Traffico illecito di rottami metallici, dieci misure cautelari eseguite a Messina dalla Polizia

Coinvolte quattro aziende tra Catania e Agrigento operanti nella raccolta e trasformazione di materiale ferroso: sequestri, domiciliari e commissariamento per un anno

MESSINA – Dieci misure cautelari personali sono state eseguite oggi dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione “Iron Travel”, incentrata su un traffico illecito di rottami metallici tra Messina e Catania. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, rappresenta l’epilogo di un’articolata indagine avviata nel 2020 e culminata il 27 giugno scorso con il sequestro preventivo di quattro aziende del settore della raccolta, trasformazione e commercio di materiale ferroso.

Le società coinvolte sono tre con sede a Catania – RO.FE.ME. Srl, 4TRADE Srl ed E.L.S. Srl – e una in provincia di Agrigento – ECO.RIS. Srls. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto due misure cautelari in carcere, sette arresti domiciliari e un divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nel campo della gestione dei rifiuti. Contestualmente, è stato stabilito il commissariamento delle aziende per un anno, al fine di garantirne la continuità operativa sotto stretto controllo giudiziario.

Le indagini, condotte congiuntamente dalla Sezione Polizia Ferroviaria di Messina e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura messinese, sono durate due anni e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, sequestri e acquisizioni documentali. L’inchiesta ha fatto emergere – nei limiti della fase procedimentale – gravi indizi di colpevolezza in merito a un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati ambientali, tra il 2020 e il 2022.

Le aziende sequestrate, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero avuto un ruolo centrale nel sistema illecito di smaltimento e commercio dei rottami metallici, operando al di fuori dei circuiti regolari e in violazione delle normative ambientali.

Tutti gli indagati, come previsto dalla legge, sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’accertamento delle responsabilità avverrà nel contraddittorio tra le parti davanti a un giudice terzo e imparziale.