PALERMO – Sarà un connubio di arte e memoria, tecnica e sentimento, quello che andrà in scena domenica 20 luglio alle 21.00 sul palcoscenico del teatro Massimo di Palermo, nell’ambito della rassegna Estate al Massimo. Una serata speciale in cui il cinema muto incontra la musica dal vivo, in un raffinato esperimento di risonanza emotiva che riporta in vita, tre pietre miliari della settima arte: The Immigrant di Charlie Chaplin, Liberty di Stanlio e Ollio e One Week di Buster Keaton. A guidare l’orchestra del teatro ed a firmare le partiture originali, sarà Timothy Brock, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale, considerato uno dei massimi esperti mondiali nella musica per il cinema.
Timothy Brock, l’arte di restituire suono al silenzio
Figura di riferimento assoluta nel panorama internazionale, Timothy Brock ha dedicato buona parte della sua carriera alla riscoperta ed al restauro della musica del cinema muto. È lui, infatti, il compositore a cui la fondazione Chaplin ha affidato l’oneroso e delicatissimo compito di restaurare le musiche originali dei capolavori firmati dal celebre “vagabondo”. Con l’eleganza di un direttore colto e sensibile, Brock non si limita ad accompagnare le immagini, le interroga, le interpreta e ne esalta le pieghe più nascoste, restituendo allo spettatore contemporaneo l’esperienza integrale di un’epoca che ha fatto della sintesi visiva e della mimica il suo linguaggio.
The Immigrant, umorismo e denuncia sociale secondo Chaplin
Ad aprire la serata sarà The Immigrant (1917), cortometraggio tra i più celebri e amati di Charlie Chaplin, in cui l’icona del cinema muto racconta, con la sua consueta leggerezza intrisa di malinconia, il difficile arrivo degli immigrati negli Stati Uniti. Tra scene di irresistibile comicità, come quella del panino lanciato in faccia a un poliziotto e momenti di struggente umanità, Chaplin restituisce un affresco sociale sorprendentemente attuale, in equilibrio tra critica implicita e poesia visiva. La partitura di Brock accompagna ogni gesto, ogni inquadratura, ogni silenzio con estrema precisione, sottolineando le sfumature emotive del personaggio ed i ritmi del montaggio chapliniano, in un dialogo continuo tra immagine e suono.
Liberty, la vertigine comica di Stanlio e Ollio
Il secondo film in programma è Liberty (1929), una delle perle comiche di Laurel & Hardy, basata su un surreale scambio di pantaloni avvenuto dopo una fuga rocambolesca. La scena madre, divenuta iconica, si svolge su un grattacielo in costruzione, dove i due, nel tentativo di recuperare la propria dignità ed i pantaloni giusti, si ritrovano a camminare in bilico su travi sospese nel vuoto. Il rischio ed il riso si fondono in un crescendo di tensione e comicità fisica, che Brock accompagna con una scrittura musicale incalzante e teatrale, capace di enfatizzare il paradosso e lo scompiglio con raffinatezza narrativa.
One Week, il genio scenografico e comico di Buster Keaton
Chiude il trittico One Week (1920), una delle opere più geniali di Buster Keaton, autentico architetto della comicità visiva. Al centro della storia una giovane coppia di sposi ed una casa prefabbricata da costruire, con esiti disastrosi e surreali. Con la sua impassibile espressione e l’estro inventivo che lo contraddistingue, Keaton trasforma ogni errore costruttivo in una gag brillante, sfruttando oggetti e scenografie come strumenti comici.
In questo cortometraggio, la musica di Brock si fa strumento di costruzione parallela, creando lo spazio sonoro in cui si muovono i personaggi seguendo il ritmo delle macchine, delle scale che non portano a nulla, delle pareti che crollano, in un contrappunto costante tra reale e assurdo.
Un’esperienza totalizzante, il cinema come arte viva
L’appuntamento del 20 luglio al Teatro Massimo, rappresenta così un’esperienza immersiva che restituisce alla musica il ruolo originario di narratrice silenziosa del cinema muto. Attraverso la bacchetta di Timothy Brock e la sensibilità dell’orchestra del Teatro Massimo, il pubblico sarà trasportato in un viaggio nel tempo dove la tecnologia cede il passo all’artigianato artistico e dove l’emozione nasce dal perfetto equilibrio tra immagine e suono.
Un’occasione rara per riscoprire, in chiave contemporanea, il patrimonio visivo e poetico del grande cinema delle origini, celebrando tre giganti dell’arte comica, Chaplin, Keaton, Laurel & Hardy, attraverso lo sguardo attento e musicale di uno dei più acclamati restauratori del suono filmico.






