Ai microfoni di Radio Taormina, Cinzia Di Mauro, autrice siciliana dalla penna audace e immaginifica, ci accompagna in un viaggio letterario che attraversa distopie, satira e riflessioni profonde. Nella sua scrittura, l’invenzione diventa uno strumento per raccontare il presente, con toni che spaziano dal lirico al grottesco, dall’ironico al politico.
Tra le sue opere, spicca Finisterrae, romanzo distopico ambientato in un mondo soggiogato da un regime totalitario, dove la guerra perenne è lo strumento per mantenere il controllo sulle masse. Al centro della vicenda il conte Herbert Württemberq, presunto ideatore di armi distruttive, e il maestro di musica Thomas Zimmer, protagonista ingenuo, usato da tutte le forze in campo. In un susseguirsi di manipolazioni, illusioni e conflitti, il romanzo affronta il tema del potere e della libertà con una narrazione densa, poetica e visivamente potente. Finisterrae è anche il nome della foresta che circonda l’enigmatico palazzo della famiglia Württemberq, un luogo vivo e misterioso in cui si fondono natura e tecnologia, distopia e mitologia.
Sul finale dell’intervista, Cinzia ci parla anche di Pangolino mon amour!, una satira travolgente e surreale nata durante l’epoca del Covid. Il romanzo, costruito come una moderna forma di Satyricon, mescola generi e linguaggi per raccontare con ironia tagliente l’assurdità della pandemia. Dai leader politici trasformati in caricature tragicomiche, fino agli alieni che studiano l’umanità con occhio disincantato, tutto converge in un’esplosione creativa che diverte e fa riflettere. La voce narrante di un demonietto accidioso guida il lettore tra neologismi, metafore generatrici e citazioni alla cultura pop, in un’opera che non ha paura di osare.






