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Secolare Vara dell’Annunziata, Fiumedinisi si prepara alla grande festa del 10 agosto

Dalla benedizione della "machina votiva" ai “Viaggi”, il paese si stringe attorno alla Madonna. Il parroco: “Rinnoviamo la fede e riscopriamo la bellezza del Vangelo”

FIUMEDINISI – L’antico borgo adagiato tra i monti Peloritani si prepara a vivere l’evento più atteso, sentito ed identitario della propria tradizione religiosa e culturale, la Festa della Vara o, come affettuasamente chiamata dai suoi abitanti, “a festa ranni”. Un appuntamento che scandisce il tempo spirituale e collettivo del paese e che, ogni cinque anni, fa vibrare di emozione l’intera comunità, riunendo fedeli, curiosi e devoti attorno ad un rito che affonda le sue radici nella storia seicentesca della Sicilia.

Il messaggio dell’arciprete Isaia: “Vivere la festa come cammino di fede”

“La tanto attesa Festa della Vara – ha scritto l’arciprete Don Angelo Isaia nel suo messaggio ai fedeli – ci invita ad elevare lo sguardo verso la Vergine Santa, segno luminoso della presenza di Dio nella nostra storia personale e comunitaria”. Un invito alla riflessione, alla preghiera, ma anche all’azione concreta. “In Lei – prosegue Don Angelo – contempliamo la creatura pienamente docile all’azione dello Spirito, che ci guida verso Cristo, il Figlio eterno di Dio fatto uomo per la nostra salvezza. Questo tempo di gioia cristiana sia per tutti un’occasione preziosa per rinnovare il cuore nella preghiera, nella meditazione della parola, nella carità concreta e nella sincera fraternità”.

Con tono paterno e profetico, il parroco affida alla comunità un mandato spirituale, quello di vivere la festa come cammino di fede, rinnovando l’impegno a custodire ogni speranza e ogni prova alla scuola di Maria. “Impariamo da Lei – conclude – il silenzio dell’ascolto, la prontezza nel servizio e la fedeltà nella prova. La sua materna intercessione ottenga per tutti la serenità dello spirito e il coraggio di essere veri discepoli di Cristo”.

Così, sulle parole del suo arciprete, Fiumedinisi si raccoglie, si prepara e si affida, nell’attesa che la macchina votiva, portata a spalla dai suoi devoti, torni a risalire la “strada a Vara” e si faccia simbolo tangibile di un popolo che crede, cammina e spera insieme.

Un rito che attraversa i secoli

Istituita nel XVI secolo, in concomitanza con la fondazione della confraternita dell’Annunziata, durante la dominazione spagnola, la Vara di Fiumedinisi rappresenta una delle più antiche e imponenti manifestazioni e macchine votive dell’isola. Alta 8 metri e lunga 12, costruita in legno e ferro,viene portata a spalla da circa 150 uomini in abito bianco, i “devoti portatori”, mentre la folla di fedeli ne accompagna il passaggio, gesto che si trasforma in carne e sudore, preghiera e memoria viva. Al suo interno, tre bambini, scelti dal paese, impersonificano i ruoli del Padre Eterno (Carmelo Di Bella), dell’Angelo Gabriele (Alberto Rasconà) e della Vergine Maria (Aurora Sparacino), dando vita alla sacra rappresentazione dell’Annunciazione, culminante in un canto in dialetto tramandato nei secoli. Quest’anno i personaggi saranno interpretati da Carmelo Di Bella, Alberto Rasconà e Aurora Sparacino.

L’alba dei preparativi: domenica 27 luglio

Il cammino spirituale verso la grande celebrazione prenderà il via alle prime luci dell’alba di domenica 27 luglio, quando, alle cinque del mattino, in Piazza Matrice avrà inizio il suggestivo montaggio della Vara, gesto concreto che segna l’avvio dei preparativi e che coinvolge la comunità in un’atmosfera densa di attesa e partecipazione. A seguire, alle 9, i fedeli si ritroveranno nella chiesa di San Pietro per la celebrazione eucaristica domenicale, primo momento ufficiale di raccoglimento condiviso in vista della festa. La giornata proseguirà nel segno della preghiera anche nel tardo pomeriggio, con la recita del Santo Rosario alle 18.30 e, subito dopo, con una nuova celebrazione eucaristica alle 19.00, questa volta nel Santuario, cuore liturgico e simbolico della Vara, dove la dimensione spirituale si fa ancora più intensa e raccolta.

L’inizio del triduo: mercoledì 6 agosto

A dare ufficialmente inizio alla settimana clou della ricorrenza saranno, nel pomeriggio di mercoledì 6 agosto, le confessioni dei fedeli, previste per le 17.30, momento di raccoglimento e purificazione interiore che prepara la comunità al grande evento. Subito dopo, con profonda emozione e solennità, Fiumedinisi accoglierà la venerata reliquia dei sacri capelli della Beata Vergine Maria, custodita nella cattedrale di Messina, che verrà accompagnata in corteo dalla chiesa di San Pietro fino al Santuario. È qui che, alle 18.30, che si eleverà la preghiera del Santo Rosario, seguita alle 19 dalla celebrazione eucaristica presieduta da don Bartolo Saltalamacchia, cerimoniere e segretario particolare dell’arcivescovo metropolita.

A suggellare la fine della giornata ed annunciare simbolicamente l’apertura della festa, sarà il suggestivo scampanio de “I du uri da Madonna”, che risuonerà potente tra i tetti del borgo, accompagnando ogni sera l’attesa fino al giorno solenne.

I volti della memoria: giovedì 7 agosto

Il giorno seguente, giovedì 7 agosto, dopo le confessioni del tardo pomeriggio ed il Rosario delle 18.30 si celebrerà una messa molto speciale, guidata nuovamente da don Saltalamacchia con la presenza degli storici “personaggi-interpreti” che, dal 1972 ad oggi, hanno dato volto e voce alla sacra rappresentazione dell’Annunciazione custodendo nel tempo un’eredità di fede e appartenenza profondamente radicata. A rendere ancora più suggestiva la serata sarà, alle ore 20, l’apertura della mostra fotografica “Volti nei vicoli”, curata dalla Pro Loco ed allestita lungo la Via della Vara, trasformata per l’occasione in un percorso visivo che racconta la storia della festa attraverso immagini cariche di memoria e sentimento. Poco dopo, alle 20.30, le campane torneranno a scandire con il loro suono prolungato il senso dell’attesa, segnando idealmente il passaggio verso il cuore pulsante della ricorrenza.

Venerdì 8 agosto ed il canto dell’Evviva Maria

Il terzo giorno del triduo, venerdì 8 agosto, prosegue nel segno della continuità spirituale che ha caratterizzato le giornate precedenti. Nel tardo pomeriggio, i fedeli avranno nuovamente la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione, per poi unirsi, alle 18.30, nella recita del Rosario. A seguire, alle 19, sarà celebrata la Santa Messa, ancora una volta presieduta da don Bartolo Saltalamacchia, guida liturgica e presenza costante di questi giorni di preparazione. La serata entrerà poi nel vivo alle 20.30, quando il consueto suono solenne delle campane annuncerà, la vicinanza del giorno più atteso.

Poco dopo, alle 21, le strade del paese si animeranno con il tradizionale canto dell’“Evviva Maria”, intonato in processione da fedeli ed emigrati, accompagnati dai bambini che vestiranno i panni del Padre Eterno, dell’Angelo e della Vergine Maria, riportando tra le vie del borgo l’essenza più pura della devozione popolare.

La vigilia

La vigilia della festa, sabato 9 agosto, si annuncia come una giornata carica di intensità spirituale, in cui il tempo sembra sospendersi ed ogni gesto, mutarsi in preghiera. Sin da mezzogiorno, quando la comunità si raccoglierà per la recita dell’Angelus Domini, il paese entrerà in uno stato di attesa quasi sacra, segnato da un silenzio operoso e profondamente rituale. Nel primo pomeriggio, alle ore 15, si muoverà il pellegrinaggio verso la chiesa della Nunziatella, luogo amato e familiare che custodisce le radici della devozione popolare. Qui, alle 15.30, don Dario Giardina celebrerà l’eucaristia in un clima di raccoglimento, mentre i cuori si preparano a proseguire il cammino che, mezz’ora più tardi, li condurrà al Santuario.

Sarà proprio in quel luogo alto e simbolico che Monsignor Nino Caminiti accoglierà i pellegrini guidando la celebrazione restituendo voce e forma ad una fede che si esprime nella lentezza del passo e nella gioia dell’arrivo.

Il solenne e religioso rito dei tradizionali “Viaggi in ginocchio”

Sarà sul calar delle luci del giorno, alle 19, che si svolgerà il momento più intenso della festività, quello dei tradizionali “viaggi in ginocchio”, rito antico e struggente che continua a toccare il cuore di chi vi assiste e di chi lo compie. In un silenzio denso e rispettoso, i fedeli si muoveranno lentamente dall’altare della Natività nella chiesa di San Pietro, fino all’altare maggiore del Santuario. Ogni passo, ogni gesto compiuto sulle ginocchia sarà preghiera silenziosa, offerta sincera, atto di abbandono e di fede profonda, in cui sarà il corpo a parlare una lingua fatta di sacrificio ed amore, più autentica e potente di qualsiasi parola.

Alle 20.30, l’arciprete verrà prelevato con solennità dalla casa canonica ed accompagnato in processione dal clero fino al Santuario, dove alle 21, monsignor Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina, presiederà i Primi Vespri solenni, innalzando la preghiera della chiesa nella notte che precede la festa, in un’atmosfera di grande raccoglimento.

Alle 22 partirà poi il pellegrinaggio dei devoti, seguito, alle 22.30, da quello del popolo intero, che in silenzio e con devozione si muoverà verso il cuore spirituale del paese. A concludere questa notte intensa e carica di significato sarà, alle 23, la benedizione finale con la distribuzione del cotone devozionale, ultimo gesto simbolico di una vigilia che segna il passaggio verso il giorno più atteso, quello in cui la Vara tornerà a solcare le strade di Fiumedinisi, tra commozione, fede e memoria viva.

Il giorno della Vara, domenica 10 agosto

Nel tanto atteso giorno della festa, domenica 10 agosto, Fiumedinisi si sveglierà avvolta da un’atmosfera carica di emozioni, in cui ogni respiro sembra sospeso tra fede e commozione. Alle 8.00, nel silenzio ancora intimo del borgo, si terrà la prima celebrazione eucaristica, presieduta da Don Anthony Maria Iyiegbu. Pochi minuti dopo, alle 8.45, i devoti si incammineranno dalla chiesa di San Nicola verso il Santuario, dove sarà monsignor Roberto Romeo a guidare la successiva liturgia in un momento di intensa partecipazione comunitaria. Alle 10.30, la comunità si ritroverà nuovamente unita per la solenne celebrazione presieduta mons. Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina, accompagnando spiritualmente il paese verso il culmine della devozione.

Sarà alle 12.30 che la Vara, protagonista assoluta della giornata, inizierà ufficialmente il suo cammino. Dalla Piazza Matrice, portata a spalla dai devoti in abito bianco, la grande macchina votiva avanzerà lentamente e con solennità fino alla piazzetta antistante la chiesa di San Pietro, seguita da un corteo di fedeli, che si stringono a lei come in un unico corpo, accompagnandola tra canti, emozioni e lacrime.
Il pomeriggio si aprirà alle 16.30 con un secondo corteo che partirà dalla chiesa di San Nicola, guidato dalle figure di Maria e dell’Angelo, che precedono simbolicamente il ritorno della Vara. Alle 17.30 la macchina sacra, splendidamente adornata, riprenderà il cammino per fare ritorno in Piazza Matrice, dove si rinnoverà la rappresentazione dell’Annunciazione. A dare voce al Mistero saranno, come da tradizione, tre bambini scelti tra la comunità, che interpreteranno il Padre Eterno, l’Angelo Gabriele e la Vergine Maria. Il loro canto, tramandato nei secoli, toccherà corde profonde, riconsegnando al pubblico l’essenza spirituale più pura della festa.

Alle 19 la giornata proseguirà con una nuova processione. Per le vie del borgo saranno infatti portati la reliquia del Sacro Capello, oggetto di venerazione profonda ed i simulacri della Beata Vergine Annunziata e dell’Arcangelo Gabriele, accompagnati dal raccoglimento di una comunità intera. A chiudere questo giorno straordinario sarà, al rientro, l’ultima celebrazione eucaristica della giornata, presieduta da monsignor Giovanni Accolla, arcivescovo di Messina. Un momento solenne, che suggella con la benedizione finale una giornata che resterà impressa nel cuore di ogni fiumedinisano, come atto d’amore e memoria collettiva, nel passo lento della Vara, nel canto dei bambini e nello sguardo tenero e accogliente della sua Madonna.

Un programma tra arte, musica e tradizione

La ricorrenza della Festa della Vara non è esclusivamente espressione di profonda spiritualità, ma è al contempo cultura, memoria condivisa ed identità collettiva. In occasione della festività, prenderà il via il 26 luglio, il programma culturale, con una suggestiva esposizione notturna degli antichi argenti dell’Arcipretura, visitabile nella sacrestia del Santuario, dalle 20 fino a mezzanotte, in un’atmosfera che unisce arte sacra e contemplazione.

A rendere ancora più significativo il percorso di avvicinamento alla festa è il convegno che si terrà mercoledì 30 luglio, alle 18.30 in Piazza Matrice, dal titolo emblematico: “La Vara di Fiumedinisi. Patrimonio di fede e cultura”, durante il quale interverranno lo storico Carlo Gregorio e Monsignor Roberto Romeo, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Subito dopo, alle ore 20.00, sarà inaugurata la mostra “La storia di Fiumedinisi”, allestita presso il museo etno-antropologico.

Domenica 3 agosto, l’attesa si fa festa. A mezzogiorno, il suono delle campane e gli spari pirotecnici annunciano l’imminente arrivo delle celebrazioni religiose, mentre nel pomeriggio, alle 17.00, la banda musicale animerà le vie del borgo, seguita dallo spettacolo degli sbandieratori dell’associazione Marduk, giunti da Rometta. In serata, alle 22.00, l’esibizione del cantante Gianmarco Carroccia, evento promosso dalla Fenapi, chiuderà la giornata tra musica ed emozione, prima dell’atteso spettacolo pirotecnico di mezzanotte.

Anche sabato 9 agosto, vigilia della festa, il paese si risveglierà a mezzogiorno con un nuovo scampanio festoso ed i tradizionali spari che risuoneranno tra i tetti e le pietre del centro storico, per poi procedere con il gran finale del programma culturale, nella serata di domenica 10 agosto, segnato dal concerto alle 22.00 dell’associazione musicale Fiumedinisi insieme all’artista siciliano Mario Incudine regalando al pubblico un momento di grande coinvolgimento popolare. A mezzanotte, l’estrazione dei premi della lotteria e l’ultimo spettacolo pirotecnico chiuderanno, tra applausi e sguardi rivolti al cielo, un’intera settimana di celebrazioni.

Fede, identità e comunità

Quella della Vara di Fiumedinisi è più che una festività. È tenacia di un popolo che ha saputo mantenere intatta, nei secoli, una tradizione profondamente religiosa e popolare, fatta di simboli, canti, sacrifici e orgoglio. È una liturgia del corpo e dell’anima, che trasforma ogni angolo del paese in un altare a cielo aperto. Nel cuore dell’estate, quando il sole si inchina sulle case in pietra e l’eco delle campane vibra tra le valli, Fiumedinisi si fa tempio e la Vara, portata in spalla, si eleva, segno tangibile di una fede che si rinnova