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Salvini a Messina dopo il Cipess, il ponte sullo Stretto torna al centro della scena politica

Il 6 Agosto sarà una giornata chiave per il futuro del progetto, ma l’iter resta sospeso tra passaggi formali e vincoli procedurali

MESSINA – Si preannuncia come una giornata densa di valenza politica ed istituzionale, quella di mercoledì 6 agosto, in cui l’attenzione sarà catalizzata dalla presenza nella città dello Stretto del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché vicepremier, Matteo Salvini, atteso a Messina alle 19.15 per partecipare al direttivo regionale straordinario della Lega Sicilia.

Un appuntamento che cade a ridosso di un passaggio chiave, preceduto da una mattinata cruciale per il destino dell’opera infrastrutturale più dibattuta e complessa del paese, durante la quale il Cipess sarà chiamato ad esprimersi sul progetto definitivo del ponte sullo Stretto.

Nessun via libera ai cantieri, progetto ancora in fase di verifica

Nonostante l’attesa per un possibile annuncio ufficiale sull’avvio dei lavori, nessun semaforo verde definitivo verrà acceso in questa fase. Lo stato del progetto resta infatti, subordinato al vaglio della Corte dei Conti, chiamata a pronunciarsi sugli aspetti di legittimità amministrativa, tecnica ed economica. A frenare ulteriormente l’accelerazione politica sono anche decine di prescrizioni ancora da ottemperare, che potrebbero generare contenziosi e nuovi ostacoli procedurali.

Resta dunque aperta una fase interlocutoria, scandita da atti formali e passaggi istituzionali complessi, con tempistiche tutt’altro che brevi prima dell’effettiva apertura dei cantieri. Tuttavia, la Lega e i suoi rappresentanti interpretano questo passaggio come una tappa decisiva, una sorta di punto di non ritorno per un progetto che da decenni rappresenta un crocevia tra sviluppo, sostenibilità e visione strategica per il Sud Italia.

Il nodo ambientale e il nuovo reclamo europeo

Ad accrescere le tensioni intorno all’opera è intervenuto, proprio alla vigilia della giornata politica messinese, un nuovo fronte critico di carattere ambientale. Le associazioni Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno infatti presentato un nuovo reclamo all’Unione Europea, integrando quello già trasmesso il 27 marzo, con la richiesta formale di apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.

Per rendere realizzabile il progetto nonostante la presenza di aree ricadenti nella rete Natura 2000, il sistema ecologico europeo che assicura la conservazione a lungo termine di habitat e specie rare o minacciate è stata avviata una procedura speciale di autorizzazione in deroga, così come previsto dalle direttive comunitarie. Tuttavia, secondo le organizzazioni ambientaliste, le condizioni necessarie per usufruire di tale deroga non sarebbero state pienamente rispettate.

Nel dettaglio, il reclamo fa riferimento al secondo parere della Commissione Via-Vas, che ha concluso la procedura di valutazione di incidenza (VIncA) di livello III.
Quest’ultima, attivata obbligatoriamente in seguito al primo parere, aveva rilasciato un giudizio di compatibilità ambientale, ma con ben 62 prescrizioni ancora inevase, tra cui proprio questa procedura aggiuntiva. Le tre condizioni richieste dalla normativa comunitaria relative all’assenza di alternative progettuali, di motivi imperativi di rilevante interesse pubblico ed adeguate misure compensative per bilanciare l’impatto sull’ecosistema, secondo le associazioni firmatarie “non risultano soddisfatte”.

Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf contestano in particolare l’utilizzo strumentale delle motivazioni addotte, tra cui la presunta valenza strategica dell’opera in ambito militare, sanitario e di protezione civile, elementi che esenterebbero il progetto dal parere comunitario. Per gli ambientalisti si tratterebbe di un tentativo di eludere la corretta applicazione delle direttive “Habitat” e “Uccelli”. Da qui il nuovo reclamo, con il quale si chiede all’Unione di verificare se l’Italia stia violando la normativa europea in materia di tutela ambientale.

Salvini e la Lega: “Il Ponte è una vittoria del territorio”

A commentare la visita prevista del ministro a Messina è stato il senatore Nino Germanà, segretario regionale della Lega in Sicilia, che ha definito l’incontro come una celebrazione della determinazione politica del partito. “Da quando Salvini si è insediato al Mit – ha dichiarato – si è impegnato per raggiungere un traguardo che molti ritenevano irrealizzabile, la riapertura dei cantieri del Ponte, chiusi nel 2012 dal governo Monti”.

Germanà non ha mancato di sottolineare il ruolo del vicepremier, un ministro del Nord che ha fatto per il Sud più di tanti colleghi meridionali, rimarcando l’importanza dell’incontro di Messina come riconoscimento del lavoro svolto dalla Lega nel territorio: Mercoledì celebreremo la nostra capacità di ascoltare i cittadini e trasformare le istanze in risultati concreti”.

Il Ponte e la politica: simbolo, sfida, obiettivo

Il Ponte sullo Stretto torna dunque a catalizzare l’attenzione pubblica, con tempistiche che ancora non permettono di parlare di lavori imminenti, ma che accendono il dibattito su scelte strategiche di lungo termine. La giornata del 6 agosto segna un punto politico che il centrodestra ed in particolare la Lega intende rivendicare con forza, soprattutto in una regione come la Sicilia, dove il progetto divide ed al contempo affascina da decenni.

Il direttivo regionale straordinario, aperto ai militanti del partito, si preannuncia come una vetrina politica dal forte impatto mediatico, nella quale la leadership salviniana intende ribadire il proprio ruolo di traino anche al Sud, in un momento di grande attenzione pubblica sul futuro delle grandi opere infrastrutturali italiane.