ROCCALUMERA – A Roccalumera prende corpo un’operazione imponente destinata a incidere profondamente sulla gestione della tassa rifiuti. Lo studio commissionato dall’amministrazione comunale ha evidenziato irregolarità diffuse e un tax gap consistente: più dell’80% delle utenze non contiene i dati catastali e quasi un terzo degli immobili non risulta dichiarato o lo è in maniera incompleta. Una falla che nel tempo ha generato squilibri, con cittadini e attività che hanno versato regolarmente e altri che, per omissione o infedeltà dichiarativa, hanno evitato di contribuire.
Famiglie non censite e gettito mancante
Nel 2024 risultavano 4.096 utenze attive: 3.840 domestiche e 256 non domestiche. Soltanto 685 immobili, meno del 17%, erano però registrati con i dati catastali completi. L’incrocio con l’anagrafe comunale ha permesso di rilevare 551 nuclei familiari residenti completamente esclusi dalla lista Tari, pari a 903 persone. Un mancato gettito che supera i 144mila euro l’anno e che incide direttamente sulle bollette. La regolarizzazione di queste posizioni consentirebbe da sola una riduzione media del 10% sulle tariffe domestiche.
Non meno critico il capitolo delle attività produttive e turistiche: diversi bed & breakfast e alberghi non sono registrati correttamente, alcuni negozi risultano sottostimati, mentre mancano all’appello magazzini, autorimesse e persino uno stabilimento balneare. In più casi sono stati dichiarati come domestici immobili adibiti a studi professionali o strutture ricettive, con una conseguente sottrazione di costi alla platea di contribuenti commerciali.
Questionari, accertamenti e sanzioni
Per rimediare a questa situazione, l’amministrazione ha predisposto un piano serrato: ai contribuenti con dati incompleti sarà inviato un questionario obbligatorio da compilare entro 30 giorni. La mancata risposta potrà costare fino a 500 euro. Una volta aggiornate le informazioni catastali, scatteranno gli accertamenti retroattivi fino all’anno d’imposta 2019. Gli immobili non dichiarati saranno tassati d’ufficio e per gli inadempienti scatterà una sanzione pari al 100% della tassa evasa.
Secondo le proiezioni, almeno il 14% delle utenze risulta non dichiarato e altre 1.200 unità – tra pertinenze, cantine e locali deposito – devono essere inserite in banca dati. Da qui un recupero stimato di oltre 266mila euro l’anno, a cui si aggiungono circa 80mila euro di sanzioni, per un totale che nei prossimi esercizi potrà superare 1,6 milioni di euro.
Tariffe più basse e servizi potenziati
I benefici non si limiteranno al bilancio comunale. Le nuove entrate, oltre a ridurre le tariffe, saranno destinate anche al potenziamento dei servizi: personale aggiuntivo per lo spazzamento, strumenti di monitoraggio per contrastare l’abbandono illecito dei rifiuti e una gestione più efficiente delle aree periferiche e dei torrenti. Entro marzo 2026 le bollette saranno ricalcolate su basi più eque. Per una famiglia di tre persone in un’abitazione di 90 metri quadrati, la spesa annua scenderà dagli oltre 410 euro del 2024 a circa 333 euro, allineandosi alla media nazionale.
Una svolta per i conti del Comune
Il piano non ha solo una valenza fiscale. Roccalumera si trova ancora in regime di dissesto finanziario e il recupero delle somme evase rappresenta una leva cruciale per la stabilità dei conti. Gli importi derivanti dagli accertamenti verranno infatti riportati a credito nelle tariffe future, contribuendo a una più rapida uscita dalla crisi e a un riequilibrio delle finanze locali.
L’obiettivo dichiarato è quello di restituire equità ai cittadini, assicurando che ciascun contribuente versi la propria quota in base alla reale capacità di produrre rifiuti. Un passaggio obbligato per rafforzare i servizi essenziali e ripristinare un principio semplice ma spesso disatteso: tutti devono pagare, per pagare meno.






