Taormina, catena alla Grotta Azzurra per fermare le barche: il dissuasore subito danneggiato

TAORMINA – La Grotta Azzurra, uno dei luoghi più suggestivi e simbolici della baia di Isolabella, è tornata al centro di polemiche e atti vandalici. Nei giorni scorsi il Comune, in accordo con la Capitaneria, aveva deciso di “incatenare” l’accesso alla grotta, facendo installare ad una ditta un dissuasore per impedire l’ingresso delle imbarcazioni all’interno della cavità marina caratterizzata dai riflessi azzurri che l’hanno resa celebre.

Sull’argomento sono intervenuti gli ambientalisti dell’associazione Patrimonio Sicilia. “Oltre alle boe già presenti all’ingresso della caverna – racconta il presidente Eddy Tronchet – è stata istallata una catena mediante tasselli chimici, con l’obiettivo di salvaguardare un sito naturalistico che merita il massimo rispetto”. L’iniziativa, tuttavia, è durata poco: la catena è stata immediatamente spezzata e un pezzo rimane ora penzolante sul lato sinistro dell’ingresso.

“Ci preoccupiamo moltissimo – prosegue Tronchet – per le condizioni del mare taorminese preso d’assalto da orde di barche a motore, di diportisti irrispettosi del codice della navigazione e delle eccessive licenze rilasciate per il trasporto dei turisti in barca. Proponiamo l’istituzione di un’area marina protetta di Taormina che a nostro avviso è l’unico strumento adeguato a fronteggiare il degrado ambientale dell’area”.

L’associazione ha annunciato che presenterà denuncia contro ignoti per segnalare quanto accaduto. “Un gesto inqualificabile – aggiunge Tronchet – che dimostra quanto sia ancora difficile far prevalere la tutela dell’ambiente sugli interessi di pochi. Continueremo a difendere la Grotta Azzurra e l’intera baia di Isolabella, patrimonio di tutti e non proprietà privata da sfruttare”.

L’episodio riaccende l’attenzione sulla gestione e sulla protezione delle aree marine di Taormina, da anni al centro di un delicato equilibrio tra turismo, navigazione e conservazione ambientale.