ALI’ TERME – L’anno scolastico comincerà in ritardo. Con l’ordinanza sindacale n. 110 del 12 settembre 2025 il sindaco ha disposto la chiusura di tutti i plessi scolastici il 15 e 16 settembre, rinviando l’avvio delle lezioni a mercoledì 17. Una decisione che ha subito acceso il dibattito politico.
Le motivazioni dell’amministrazione
L’ordinanza spiega che lo stop è necessario per effettuare una pulizia straordinaria degli edifici, lavori di manutenzione sugli impianti e la rimozione di nidi di vespe. Una scelta che, però, ha spiazzato famiglie e studenti, trovandosi a pochi giorni dall’inizio previsto delle attività didattiche.
La protesta dell’opposizione
In una nota stampa i consiglieri comunali Liliana Bonfiglio, Agata Di Blasi, Christian Mazzucco, Nunziata Todaro, Agatino Triolo, Santi Andrea Passari e Giuseppe Miracolo hanno definito il provvedimento “improvviso e inaudito”. Secondo l’opposizione, l’amministrazione avrebbe dovuto pianificare in anticipo gli interventi di manutenzione e igienizzazione, evitando così di penalizzare l’avvio dell’anno scolastico.
I consiglieri ricordano inoltre che i problemi agli impianti di climatizzazione erano noti da tempo e discussi anche in consiglio comunale. La giunta, con la delibera n. 17 del 24 gennaio 2025, aveva optato per l’acquisto di stufe come soluzione temporanea, scelta giudicata inadeguata dal gruppo di minoranza che già a febbraio aveva chiesto misure definitive.
Dai gruppi scolastici è emersa in queste ore l’intenzione dell’amministrazione di acquistare e installare nuovi condizionatori. “Apprezziamo che le nostre sollecitazioni siano state ascoltate – sottolineano i consiglieri – ma resta grave che l’intervento arrivi soltanto adesso”.
L’opposizione rivendica di avere indicato possibili fonti di finanziamento, tra cui l’utilizzo di residui di mutui, la stipula di un nuovo prestito o la partecipazione a bandi nazionali come il C.S.E. 2025 per l’efficientamento energetico. “Nessuna proposta è stata presa in considerazione” scrivono i firmatari, che accusano la giunta di avere trascurato le priorità del mondo scolastico.
“Amministrare una comunità – conclude la nota – significa programmare e dare priorità a temi fondamentali come la scuola. Episodi simili richiedono un’autocritica e una riflessione sulla necessità di restituire la parola ai cittadini”.






