TAORMINA – La Guardia di finanza di Messina ha consegnato al Parco archeologico di Naxos Taormina sei anfore di rilevante interesse storico-archeologico, tre di maggiori dimensioni e tre più piccole, rinvenute ai bordi del torrente Santa Venera durante un servizio di polizia ambientale. I militari della Compagnia di Taormina hanno individuato un’area attigua all’alveo, nella frazione di Trappitello, dove tra indumenti dismessi e materiale di risulta erano stati occultati sacchetti di varie dimensioni: all’interno, avvolti in fogli di giornale e ricoperti da sedimenti marini, i sei manufatti. I reperti sono stati sottoposti a sequestro e la Procura di Messina ha ricevuto una denuncia contro ignoti per dispersione di beni culturali.
Il pregio e la natura archeologica sono stati confermati da una perizia della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina: le tre anfore più grandi sono databili tra il I secolo avanti Cristo e il I secolo dopo Cristo, mentre le tre più piccole risalgono a un periodo compreso tra il Seicento e l’Ottocento. Ottenuto il nulla osta dell’autorità giudiziaria e riscontrato il vivo interesse dei responsabili del Parco, il 25 settembre 2025 è avvenuta la consegna al Museo archeologico di Naxos Taormina, dove i reperti potranno essere esposti e valorizzati per la fruizione della collettività.






