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Taormina. “Cuori ribelli” salva 65 bambini in Africa, grazie a progetto Asp Messina-Ccpm

In sinergia con la onlus "Una Voce per Padre Pio", l'iniziativa ha garantito cure salvavita e formazione continua al personale sanitario in Camerun, diventando un modello di eccellenza per l’Africa centrale

TAORMINA – Cuori Ribelli, il progetto di solidarietà internazionale nato dalla collaborazione tra il Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, la onlus Una Voce per Padre Pio e l’Asp di Messina, ha raggiunto un importante traguardo nel 2025: 65 bambini africani operati con successo da marzo a oggi, durante tre missioni completate, con la quarta prevista per ottobre. Questa iniziativa rappresenta il primo programma di cardiochirurgia pediatrica continuativo e strutturato nel Camerun e più in generale in tutta l’Africa centrale.

Un modello di collaborazione e formazione internazionale

La nascita di Cuori Ribelli ha avuto origine da un incontro fortuito, ma emblematico, tra il cardiochirurgo Sasha Agati, primario del Centro di Taormina, e Enzo Palumbo, presidente della onlus Una Voce per Padre Pio. Il progetto, fortemente sostenuto dalla Direzione Strategica dell’Asp di Messina, ha puntato subito su un modello di missioni ravvicinate e continuative, in modo da favorire non solo gli interventi chirurgici ma anche la formazione costante del personale sanitario locale.

Grazie a questa scelta, in pochi mesi sono stati effettuati oltre 60 interventi su bambini affetti da gravi patologie cardiache congenite e acquisite, portando a un netto miglioramento delle competenze tecniche dei colleghi camerunensi. «Abbiamo visto crescere la preparazione del personale locale grazie allo scambio costante con specialisti italiani e internazionali – spiega il dottor Agati – Non si tratta solo di un’attività sanitaria, ma di un vero e proprio investimento sul futuro della regione».

L’obiettivo a medio termine è quello di rendere autonomo il Camerun nella gestione della cardiochirurgia pediatrica, con l’Ospedale Generale destinato a diventare un centro di eccellenza e riferimento per tutta l’Africa centrale. Questo comporterebbe una drastica riduzione della necessità di trasferire i bambini verso strutture estere, spesso lontane e con costi elevati.

Storie di vita e risultati concreti

Il progetto si fonda sulla collaborazione internazionale e lo scambio di competenze, un modello già applicato con successo in Tanzania. Medici italiani, camerunensi e tanzaniani lavorano fianco a fianco, creando legami di solidarietà che intrecciano professionalità, amicizia e scopi umanitari.

Uno degli interventi più significativi di questa missione è stato quello del piccolo Miel, un bambino incontrato solo tre settimane fa in Benin con sua madre Gloria. Affetto da una gravissima cardiopatia congenita, Miel si trovava in condizioni critiche. Grazie a un’impegnativa corsa contro il tempo tra passaporti, visti e procedure burocratiche, il piccolo è stato trasferito urgentemente in Camerun, dove è stato operato dall’équipe di Taormina con esito positivo. «Trasferire un bambino dal Benin al Camerun o dal Camerun alla Tanzania significa superare ostacoli estremamente complessi – sottolinea Enzo Palumbo – Ma i risultati concreti ci ripagano di ogni fatica».

Durante la missione di settembre 2025 appena conclusa, l’équipe ha eseguito 21 interventi, portando il totale dall’inizio dell’anno a 65. Il team multidisciplinare ha visto impegnati, oltre al cardiochirurgo Sasha Agati, la cardiologa Rita Calaciura, le neonatologhe Carla Cimino ed Eleonora Di Tommaso, il perfusionista Danilo Zuccaro, e gli infermieri Angelo Sansone, Giuseppe Trischitta, Mario Cortiello, Alice Vailati e Francesco Pecoraro. Al loro fianco anche professionalità non mediche come lo scrittore Claudio Cantore e il reporter Matteo Arrigo, per dare voce e diffusione al progetto.

Il programma Cuori Ribelli continuerà con la quarta missione prevista per ottobre, che chiuderà il prestigioso calendario 2025 e consoliderà l’impatto di questa iniziativa che combina impegno medico, formazione e solidarietà con l’obiettivo di salvare vite e costruire un futuro migliore per i bambini e le loro famiglie in Africa.