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IL CASO

Taormina, residenti del centro storico delusi: “L’ordinanza sui rifiuti peggiora il problema”

Il Comitato “Diritto al sonno Taormina” contesta la finestra mezzanotte-una per Corso Umberto e aree limitrofe e chiede risposta formale alla petizione dell’11 agosto 2025, convocazione al tavolo e regole più umane tutto l’anno

TAORMINA – Il nuovo provvedimento del Comune di Taormina sulle modalità di conferimento dei rifiuti non soddisfa le richieste dei residenti del centro storico e, anzi, sembra aggravare la situazione, soprattutto durante i mesi invernali. L’ordinanza, valida da oggi, 1 ottobre a marzo, stringe drasticamente le fasce orarie in cui si possono esporre i rifiuti in aree come Corso Umberto I, Piazza Duomo e Piazza Vittorio Emanuele, riducendo la finestra dalla notte intera a un’ora appena, tra mezzanotte e l’una. Un cambiamento che, secondo chi abita in queste zone, compromette il diritto al riposo di famiglie, anziani e lavoratori, aumentando disagio e stress.

In più, il sistema dei punti mobili per il conferimento, attivo in orari serali ma solo in giorni specifici e con l’obbligo di utilizzare un mastello dotato di tecnologia RFID, è visto come poco pratico e poco inclusivo. Portare con sé il contenitore pesante ogni sera, spesso a orari difficili, è per molti un onere insostenibile. Inoltre, non è stata trovata una soluzione più semplice come l’uso di tessere sanitarie o badge personali che permetterebbero un accesso più agevole ai punti di raccolta.

Il Comitato “Diritto al Sonno” di Taormina ricorda anche come la loro petizione, protocollata ormai da quasi due mesi, non abbia ricevuto alcuna risposta formale da parte dell’amministrazione comunale, nonostante la legge imponga un termine di trenta giorni per rispondere ai cittadini. Questa mancanza di dialogo alimenta la frustrazione e il senso di esclusione dei residenti, che si sentono ignorati.

Anche dal punto di vista temporale il provvedimento appare insufficiente: da aprile infatti si tornerà agli orari estivi già criticati, che prevedono il conferimento in piena notte, tra l’una e le cinque, aggravando nuovamente il problema senza offrire soluzioni durature.

I residenti chiedono quindi un confronto reale con l’amministrazione e un orario più umano che consenta di conferire i rifiuti fino alle sette del mattino tutto l’anno. Vogliono anche un sistema di accesso ai punti mobili più semplice e inclusivo, oltre a regole che non penalizzino chi lavora o ha esigenze familiari, ma tengano conto della salute e della qualità della vita nel centro storico.

Dopo mesi di attesa e promesse non mantenute, la pazienza del Comitato e degli abitanti è agli sgoccioli. La loro protesta è chiara: non vogliono più “finestre simboliche” o soluzioni temporanee che rinviano il problema. Pretendono risposte concrete e rapide per tutelare finalmente il loro diritto al riposo e a vivere dignitosamente nel cuore di Taormina.

Nel centro storico introduce la finestra di soli 60 minuti, da mezzanotte all’1 del giorno di raccolta, riguarda Corso Umberto I, piazza Duomo, piazza Vittorio Emanuele e via Teatro Greco, oltre a vie limitrofe per le utenze non domestiche. I punti mobili in piazza San Domenico, via Fazzello, via Teatrino Romano e via Roma operano dalle 21 alle 23, escluso il sabato, con accesso solo tramite mastello dotato di Rfid e solo per la frazione prevista. Nel resto del territorio comunale resta possibile conferire dalle 21 alle 4. L’atto richiama il sistema sanzionatorio delle precedenti ordinanze.

Cosa cambia e perché il Comitato contesta

Secondo il Comitato “Diritto al sonno Taormina”, l’ordinanza non risponde alle richieste presentate dai residenti del centro storico e peggiora la fascia invernale. Prima la finestra era 23:00–05:00; ora, nelle aree più sensibili, si concentra in 00:00–01:00, con impatto sul diritto al riposo di famiglie, anziani, lavoratori e persone fragili. La soluzione dei punti mobili viene giudicata “apparente”: l’accesso richiede il mastello con Rfid e comporta uscite serali quasi quotidiane, spesso incompatibili con turni di lavoro e cura dei minori. Il vincolo dell’identificazione tramite mastello è ritenuto poco inclusivo per chi ha difficoltà motorie: il Comitato invoca alternative diffuse come tessera sanitaria o badge personali. Criticità anche sullo “sportello fragilità” affidato ad Asm e Taormina Social City: utile ma residuale, perché si limita ai casi sanitari gravi e certificati, senza una regola equilibrata per la platea dei residenti. Il fronte civico rileva inoltre che il 1 aprile tornerà il regime estivo della precedente ordinanza 33/2025, con la fascia 01:30–05:00 sull’asse Porta Catania–Porta Messina, rinviando così la questione alla primavera.

Il nodo istituzionale e le richieste

Il Comitato lamenta la mancata convocazione del gruppo spontaneo dei residenti mentre si annunciano nuovi comitati di quartiere. Ricorda di avere protocollato l’11 agosto 2025 una petizione (prot. n. 39750) tuttora priva di riscontro formale, in contrasto con gli obblighi di partecipazione previsti dall’art. 8 del Tuel e con l’art. 2 della L. 241/1990 che fissa in 30 giorni il termine ordinario di conclusione dei procedimenti. Da qui quattro richieste: risposta scritta immediata e convocazione del Comitato a un tavolo istituzionale; orario domestico più umano in centro storico, esteso fino alle 07:00 tutto l’anno; accesso ai punti mobili con identificazione personale e non con il mastello al seguito; soluzioni strutturali ed eque, compatibili con la salute tutelata dall’art. 32 Costituzione. “Dialogo sì, ma con atti concreti, immediati e verificabili.” Il Comitato ribadisce che non accetterà “finestre simboliche” né provvedimenti provvisori, giudicando “surreale” la nuova finestra 00:00–01:00 invernale e il ritorno annunciato al cuore della notte da aprile.