TAORMINA – L’estate è alle spalle e l’autunno è entrato nel vivo. Le temperature si abbassano, cadono le prime foglie e, con esse, le speranze di una programmazione turistica degna di questo nome. La sfida è sempre la stessa da decenni: la tanto evocata destagionalizzazione. “L’Abc di ogni amministrazione seria è la programmazione – dichiara Alessio Bonesoli, membro di Prt (Progetto ricostruzione Taormina), insieme al consigliere Luca Manuli, entrambi firmatari di una nota – non una parola vuota, non un esercizio retorico, ma il fondamento stesso di una politica turistica credibile. Nessuna città europea o italiana che aspiri a competere nel mercato globale del turismo può permettersi di arrivare a ottobre senza avere già definito e promosso il calendario di eventi invernali e primaverili. Qui invece siamo ancora fermi agli annunci”.
Nei mesi scorsi l’assessore al turismo aveva indicato Natale e Carnevale come chiavi per la destagionalizzazione, promettendo un programma natalizio pronto entro luglio. Oggi, a ottobre, di quel programma non c’è traccia. “Chi volesse scegliere Taormina per le vacanze natalizie su che basi dovrebbe organizzarsi? – prosegue Bonesoli – Perché mai un visitatore nazionale o internazionale dovrebbe preferire la nostra città a una delle tante capitali europee che hanno già reso noti calendari ed eventi”?
La realtà, sostengono dal Progetto Ricostruzione Taormina, rischia di essere la solita: turismo di prossimità senza un disegno, assenza di pianificazione mascherata da numeri di parcheggi e dirette social, con la propaganda che sopravanza la sostanza. “Non è accettabile che l’unico atto concreto di questi mesi sia stato anticipare cassa al Gal Peloritani – osserva il consigliere comunale Luca Manuli, membro di Prt –. Nessuno nega che il Gal abbia svolto attività con ricadute positive, ma pensare che questo diventi l’asset prioritario per Taormina è surreale. D’altra parte, se il sindaco ha potuto dichiarare su Rtl 102.5 che ‘passeggiare sul Corso’ rientra nella strategia turistica della città, allora davvero tutto è possibile”.
Le perplessità si estendono anche alla partecipazione al G20s di Riccione, celebrata come “esperienza virtuosa” e prova di investimenti per la destagionalizzazione. Ma quali eventi, con quale programmazione? Rivendicare successi inesistenti in un consesso nazionale può forse illudere chi non conosce la realtà locale, ma non convince cittadini, operatori e visitatori. “Non vorremmo che la prossima risposta fosse: ‘ci penserà la Fondazione’ – conclude Bonesoli –. Nessuna fondazione, nessuna società in house, nessun contenitore può sostituire ciò che oggi manca: la programmazione. La politica dei rinvii e dei proclami non porta risultati, e la città non può vivere alla giornata. La destagionalizzazione non è uno slogan: è un percorso che richiede pianificazione, serietà e coerenza. Tutto ciò che oggi continua a mancare”.






