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Crateri Silvestri a pagamento, Marano (M5s) interroga l’Ars: “L’Etna è patrimonio di tutti”

La deputata regionale contesta l’introduzione del ticket per accedere all’area del rifugio. Marano: “Non è con i pagamenti che si valorizza il turismo"

CATANIA – Un interrogativo che tocca da vicino il rapporto tra turismo, natura e diritto alla fruizione di un bene collettivo è quello sollevato dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Jose Marano, vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiarire la vicenda dell’accesso ai Crateri Silvestri, sul versante sud dell’Etna, reso possibile soltanto dietro pagamento di un ticket.

Il nodo della proprietà e la tutela pubblica

La questione, emersa nelle ultime settimane, riguarda l’area adiacente al rifugio Sapienza, punto di partenza privilegiato per escursioni e visite al vulcano. Marano ha voluto sottolineare come, al di là della natura eventualmente privata dei terreni, la straordinaria rilevanza naturalistica del sito imponga un coinvolgimento diretto e attivo del pubblico nella gestione e nella tutela. “Anche se si trattasse realmente di proprietà privata – ha affermato – siamo di fronte ad un patrimonio naturalistico di tale pregio che la sua conservazione non può non vedere il coinvolgimento del pubblico. La valorizzazione e la conservazione di un bene per le future generazioni è un compito che l’ente parco regionale dovrebbe svolgere”.

Critiche al modello di gestione

La deputata non nasconde perplessità sulla ratio di un ticket che, pur escludendo dal pagamento i residenti siciliani, viene giustificato come strumento per garantire manutenzione e tutela. “Mi chiedo quale sarà il prossimo passo, vedere l’intero vulcano recintato?”, domanda retoricamente Marano, contestando una logica che rischia, a suo avviso, di trasformare un luogo simbolo della Sicilia in uno spazio accessibile solo a pagamento. Una prospettiva che solleva dubbi anche sul piano turistico: “Non è imponendo una somma che si valorizzano le bellezze naturali o che si incrementano i flussi di visitatori”.

La legge regionale ed il riconoscimento Unesco

Marano richiama inoltre la legge regionale 8/22, di cui è prima firmataria, approvata con l’obiettivo di valorizzare turisticamente il vulcano, inserito dal 2013 nella lista del Patrimonio mondiale Unesco: “La legge regionale è stata approvata dal Parlamento siciliano con un preciso intento di valorizzazione turistica del Vulcano. L’Etna è Patrimonio Unesco ed è impensabile che si debba pagare per ammirare la sua bellezza”.