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Taormina, Prt: “Cultura senza bussola, fondazione opaca, spazi chiusi”

Il Progetto Ricostruzione Taormina accusa l’amministrazione di assenza di visione: Palazzo Corvaja chiuso, Badia Vecchia senza progetto, Fondazione Mazzullo snaturata. “Servono obiettivi, priorità e controllo”

TAORMINA – Quale futuro per il patrimonio culturale di Taormina? Per il Progetto Ricostruzione Taormina l’Amministrazione non ha una visione. Si procede a strappi, senza una rotta. “Si continua a ragionare solo a breve termine, senza guardare alle esigenze reali della comunità”. Lo afferma Elisa Aucello, membro di Prt, firmataria di una nota insieme al consigliere comunale, Luca Manuli. “È l’ennesima occasione persa per ripensare gli spazi della città – eidenziano i due – in ottica progettuale e costruttiva”.

Il caso simbolo è il porticato su Corso Umberto, chiuso. Parte dello stesso palazzo è stata destinata a uffici comunali. Scelte che, per Prt, “arretrano l’offerta culturale e i servizi alla cittadinanza”.

Capitolo Fondazione Taormina. Doveva sciogliere i nodi, ma per Prt resta “senza perimetro chiaro delle attività trasferite”. Nel piano si notano “stime dei ricavi semplicistiche e prive di analisi di mercato”, l’assenza di “strumenti di controllo e monitoraggio”, possibili sovrapposizioni con Taormina Arte e “un alto rischio imprenditoriale, senza adeguate garanzie per il bilancio comunale”.

“Avere visione non significa creare nuovi enti – proseguono Aucello e Manuli – ma programmare, definire obiettivi, stabilire priorità e costruire strategie a lungo termine. Qui si maschera la mancanza di visione con azioni tattiche che generano spesa pubblica, attraverso incarichi politici, consigli di amministrazione, biglietti da vendere e persino l’idea di organizzare tour. Questo rischia di gravare sulle casse comunali e crea concorrenza confusa con operatori e associazioni già attivi sul territorio”.

Intanto le porte di Palazzo Corvaja restano chiuse. Le iniziative più rilevanti sono arrivate da partnership esterne: con TaoBuk l’installazione “Water Lilies” di Ai Weiwei (giugno-luglio 2025) e “Le ore” di Luigi Ontani (giugno-luglio 2024). Eventi importanti, ma episodici. Non una politica comunale.

La Badia Vecchia resta nel limbo. Si era ipotizzata la vendita, poi smentita dal sindaco. Oggi non c’è un progetto definito. Nessun cronoprogramma, nessuna funzione culturale chiarita.

La Fondazione Mazzullo appare snaturata. “Eventi estemporanei e poco coerenti con la mission originaria hanno offuscato un luogo simbolo che dovrebbe differenziare l’offerta e custodire memoria e identità”. Così Prt.

La proposta del movimento è una strategia di lungo periodo: piani di gestione per i siti, manutenzione programmata, rete stabile con scuole, associazioni e operatori, residenze artistiche, mostre coordinate e servizi educativi continuativi. “Pensare a un’offerta più strutturata significa pensare a Taormina come città d’arte, memoria e tradizioni”. Conclude Aucello: “Vuol dire mettere al centro i bisogni della comunità, di chi Taormina l’ha scelta per una settimana, un mese o per la vita”. Prt chiede l’apertura di un tavolo pubblico e un documento operativo con obiettivi misurabili, tempi e risorse.