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Messina, Pink October al Papardo: il Day Hospital oncologico si tinge di rosa

Con il patrocinio della Fondazione Siciliana per l’Oncologia, il Papardo dedica l’intero mese alla prevenzione del tumore al seno con percorsi facilitati, équipe multidisciplinari e sostegno alle pazienti

MESSINA – Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno, al Papardo diventa un programma diffuso che parte dall’informazione e arriva fino alla presa in carico clinica. Il Day Hospital oncologico si tinge di rosa per ricordare che la diagnosi precoce è la prima terapia: controlli periodici, attenzione ai campanelli d’allarme e adesione ai percorsi di screening attivi sul territorio sono le leve che consentono esami mirati e interventi tempestivi. All’interno dell’ospedale, i punti di accoglienza dedicati orientano le utenti tra ambulatori, prenotazioni e servizi di supporto; materiale informativo chiaro aiuta a comprendere come prepararsi agli esami, quali sono i passaggi successivi e a chi rivolgersi in caso di dubbi. Le donne che accedono al Day Hospital trovano un percorso lineare, pensato per ridurre tempi d’attesa e incertezze: dall’inquadramento diagnostico agli approfondimenti strumentali, fino alla discussione collegiale del caso per definire la strategia di cura più appropriata.

La scelta di “colorare” il DH Oncologico è un gesto simbolico ma concreto: riporta al centro la salute femminile e la necessità di non rimandare, perché proteggere il proprio futuro significa prendersi cura di sé oggi. La campagna in rosa, inoltre, promuove stili di vita che incidono sulla prevenzione primaria, dall’attività fisica all’alimentazione, e incoraggia un rapporto continuativo con il medico di riferimento, così da non sottovalutare segnali silenziosi e mantenere aggiornato il proprio calendario di controlli.

Ricerca, cura e umanizzazione

Il progetto ha il patrocinio della Fondazione Siciliana per l’Oncologia, diretta dal prof. Vincenzo Adamo, da sempre vicina alle esigenze delle pazienti e impegnata nello sviluppo di nuovi approcci diagnostici, terapeutici e riabilitativi. Il valore aggiunto è l’integrazione tra ricerca e clinica: protocolli aggiornati, terapie personalizzate e attenzione alla qualità di vita accompagnano l’intero percorso, prima, durante e dopo i trattamenti. In questa cornice, la Direzione strategica sottolinea lo spirito dell’iniziativa: “Prendersi cura di sé non è mai una perdita di tempo, ma un investimento sulla vita”. Il messaggio si traduce in organizzazione: équipe multidisciplinari che mettono attorno allo stesso tavolo oncologi, radiologi, chirurghi, anatomopatologi, infermieri di percorso e psicologi; colloqui dedicati per condividere le scelte terapeutiche; supporto psicologico e servizi di riabilitazione per affrontare gli effetti collaterali, recuperare il benessere psicofisico e favorire il rientro alla vita quotidiana.

La rete ospedale–territorio è parte integrante del modello: follow up strutturati, contatti diretti per segnalare bisogni specifici, collaborazione con associazioni e volontariato per l’accompagnamento durante gli esami e nelle fasi più delicate della cura. Pink October non è solo un appuntamento in calendario: è un patto tra istituzioni sanitarie, fondazioni e comunità per ridurre le disuguaglianze di accesso, diffondere cultura della prevenzione e garantire a ogni donna un cammino di cura rispettoso, competente e umano. L’invito è semplice e potente: informarsi, aderire agli screening, ascoltare il proprio corpo e, al primo dubbio, chiedere aiuto. È così che il nastro rosa diventa percorso reale, capace di trasformare la consapevolezza in salute.