MESSINA – Prosegue il viaggio della I Biennale d’Arte di Messina, la manifestazione che sta trasformando la città in un grande museo diffuso, dove spazi pubblici e architetture storiche diventano palcoscenici d’arte contemporanea. Dopo il successo delle prime inaugurazioni, il progetto promosso da Gianfranco Pistorio e Stefania Arcidiacono, rispettivamente presidente e vicepresidente della Biennale, apre ora le porte di due nuovi luoghi simbolo del tessuto urbano e marittimo, il Terminal crocieristico e aliscafi dell’autorità di sistema portuale dello Stretto ed il Palazzo della Dogana.
L’appuntamento è per venerdì 17 ottobre, con due inaugurazioni in sequenza, alle 18.00 al terminal crocieristico e alle 19 al Palazzo della Dogana, con ingresso libero.
L’arte come ponte tra istituzioni e città
L’iniziativa, sostenuta dalle principali istituzioni cittadine, conferma la volontà di consolidare un dialogo virtuoso tra arte, architettura e territorio, capace di rigenerare gli spazi urbani attraverso linguaggi creativi. Al taglio del nastro saranno presenti, accanto a Pistorio e Arcidiacono, il sindaco Federico Basile, l’assessore alla cultura Enzo Caruso, il commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale dello Stretto Francesco Rizzo, il direttore dell’ufficio delle dogane Claudio Tucci e la madrina della manifestazione Letizia Lucca. Questa doppia inaugurazione rappresenta un ulteriore tassello nel percorso di diffusione artistica che la Biennale intende realizzare, coinvolgendo palazzi istituzionali e luoghi simbolici della città in un’unica rete culturale.
“Gli Scacchi del Terzo Paradiso”, l’arte della luce come metafora di equilibrio
Il primo appuntamento sarà al terminal crocieristico e aliscafi, dove il pubblico potrà ammirare l’installazione “Gli Scacchi del Terzo Paradiso” di Linda Schipani, opera dedicata al celebre concetto del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto.
Realizzata con la tecnica dell’assemblaggio di plafoniere stradali dismesse, l’installazione unisce arte e sostenibilità, recupero e simbolismo. L’opera, patrocinata dall’ordine degli ingegneri, si sviluppa attraverso tre cerchi che rappresentano una visione etica e universale. Il primo, composto da scacchi bianchi, raffigura la Natura e la Pace, il secondo, formato da scacchi neri, simboleggia l’artificio e la guerra ed il terzo, centrale e più ampio, accoglie pezzi bianchi e neri insieme, divenendo immagine di condivisione, accoglienza, tolleranza e equilibrio tra le differenze.
Una metafora visiva potente che invita a riflettere sulla necessità di ricomporre il conflitto tra natura e artificio attraverso l’armonia della diversità.
“Il fervore dei mercanti”, la memoria del porto tra storia e scenografia
Alle 19, al Palazzo della Dogana, verrà inaugurata l’installazione “Il fervore dei mercanti”, ideata e progettata dagli architetti Michele Palamara e Antonio Ciancio, su commissione della presidenza della Biennale. A realizzarla sono stati gli studenti del liceo artistico “Ernesto Basile” di Messina, indirizzi Scenografia e Architettura e Ambiente, guidati dalla dirigente Caterina Celesti con il contributo del prof. Carmelo Geraci e con il patrocinio gratuito della Fondazione Taormina Arte Sicilia.
L’installazione offre al visitatore un’esperienza immersiva, evocando il fervore del porto di Messina nei secoli in cui la città era crocevia di scambi e commerci nel Mediterraneo. Attraverso giochi di luce, materiali e suggestioni scenografiche, i giovani artisti restituiscono la vitalità di un passato in cui la Dogana era luogo di incontro, ricchezza e dialogo culturale.
L’opera sarà visitabile il giorno dell’inaugurazione, dalle 19 alle 21 e successivamente nei giorni 18, 20, 21, 22, 23, 24 e 25 ottobre, dalle 9 alle 13.
Messina come museo diffuso, la Biennale tra innovazione e identità
Con l’apertura di questi due nuovi spazi, la biennale d’Arte di Messina prosegue il suo percorso di crescita, configurandosi come un progetto di rigenerazione culturale ed urbana senza precedenti per la città. Un’iniziativa che, attraverso la sinergia tra enti pubblici, scuole ed istituzioni artistiche, sta riscrivendo la mappa del centro cittadino, trasformandolo in un laboratorio permanente di creatività e partecipazione. L’arte, in questa visione, non resta confinata nei musei, ma torna a dialogare con i luoghi della vita quotidiana, restituendo alla città la sua vocazione storica di porto aperto al mondo, di crocevia di culture e di idee.






