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Messina. Lotta al caporalato, siglato il protocollo operativo contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura

La prefettura guida una rete integrata per la tutela e l’inclusione delle vittime

MESSINA – Si è svolta, presso il Palazzo del Governo, la sottoscrizione del protocollo attuativo delle linee guida nazionali in materia di identificazione, protezione ed assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura, un documento che segna un passo decisivo nella lotta al caporalato e alle forme di sfruttamento dei lavoratori, in particolare stranieri, nel comparto agricolo e nei settori produttivi collegati. Il protocollo, adottato su impulso del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nasce dall’esigenza di consolidare e rendere più efficiente la collaborazione tra istituzioni, enti locali, forze dell’ordine, magistratura, associazioni e cooperative sociali, in una logica di governance multilivello e multisettoriale. La prefettura di Messina, promotrice dell’iniziativa, ha infatti coinvolto non solo gli attori istituzionali, ma anche il mondo del volontariato e del privato sociale, costruendo un modello di rete integrata a tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.

Un impegno condiviso per la dignità del lavoro

Obiettivi prioritari del protocollo sono l’emersione tempestiva dei casi di sfruttamento, l’identificazione formale delle vittime e il rafforzamento delle misure di protezione, assistenza e inclusione sociale.
L’intento è di migliorare il coordinamento tra le azioni repressive ed investigative, di competenza dell’autorità giudiziaria e gli interventi di presa in carico socioassistenziale garantiti dai comuni, dai servizi territoriali e dagli enti antitratta. Nel corso dell’incontro, il rappresentante dell’assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro, ha definito l’iniziativa una best practice a livello provinciale sottolineando l’impegno della Regione Siciliana nel ruolo di ente coordinatore. La strategia regionale punta a rafforzare strumenti già operativi, come il Polo sociale integrato di Messina, l’Help Desk interistituzionale anticaporalato, il Team di supporto all’ispettorato del lavoro ed il budget di integrazione per le vittime.

Una rete capillare per contrastare il fenomeno

La firma del protocollo impegna le parti a garantire una maggiore circolarità delle informazioni tra i soggetti coinvolti, così da agevolare la segnalazione dei casi di sfruttamento e accelerare le procedure di tutela. In particolare, il documento prevede: una più rapida trasmissione dei dati tra autorità giudiziarie, forze dell’ordine e servizi territoriali, una tempistica ridotta a 30 giorni per il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi di protezione sociale e per casi speciali, ai sensi del Testo unico sull’immigrazione, la segnalazione tempestiva ai comuni e agli enti antitratta dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta e sfruttamento, così da garantire interventi immediati di messa in sicurezza delle vittime ed infine la promozione di campagne di sensibilizzazione ed informazione per aumentare la consapevolezza del fenomeno e far conoscere le opportunità lavorative regolari presenti sul territorio. La cabina di regia prefettizia, di prossima attivazione, avrà il compito di coordinare le attività e monitorare l’attuazione del protocollo, assicurando che le tutele raggiungano in modo efficace i destinatari finali.

Sinergia tra istituzioni, magistratura e terzo settore

All’incontro hanno preso parte i procuratori della Repubblica dei tribunali di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti, che hanno ribadito l’importanza di una circolarità informativa più fluida per favorire l’acquisizione di segnalazioni e denunce utili all’azione investigativa.
Presenti, inoltre, il questore di Messina, i comandanti provinciali dell’arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, il dirigente dell’ispettorato territoriale del lavoro, i direttori provinciali di Inps ed Inail, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl ed Uil, nonché associazioni e cooperative del terzo settore come Penelope, Medihospes, l’organizzazione internazionale per le migrazioni e l’associazione tutrici e tutori volontari Msna di Messina.

In chiusura dei lavori, il prefetto Cosima Di Stani ha evidenziato come la sottoscrizione rappresenti “il risultato di una collaborazione concreta e condivisa tra tutti i soggetti coinvolti, accomunati dall’obiettivo di tutelare le persone più fragili e di garantire il rispetto della legalità nei luoghi di lavoro”.

Un modello di tutela ed inclusione

Con questo accordo, Messina si candida a divenire un modello di riferimento nella costruzione di un sistema di accoglienza e integrazione fondato su diritti, solidarietà e cooperazione istituzionale. Il protocollo, infatti, non si limita a delineare procedure operative, ma si configura come un patto di responsabilità collettiva, volto a rendere effettivi gli strumenti di protezione previsti dall’ordinamento e a promuovere una cultura del lavoro giusta e trasparente.