TAORMINA. L’autunno si traveste da piena estate e la costa jonica torna cartolina: ombrelloni improvvisati, famiglie e turisti in costume, profumo di caldarroste accese la sera. Sui litorali di Mazzeo, Isolabella e Schisò il termometro ha sfiorato i 30 gradi, regalando una “tintarella” fuori stagione e un mare ancora tiepido. Lingue diverse si incrociano tra gli asciugamani: dal tedesco al polacco fino all’inglese, segnale di un movimento internazionale che non si è mai fermato.
La scena si ripete lungo tutta la riviera di Messina, da Paradiso al Faro e poi giù verso Santa Margherita e Briga, dove l’acqua resta sorprendentemente mite e la sabbia è tornata parco giochi per i bambini. Più a sud, tra Plaia e Scogliera, anche Catania ha vissuto un fine settimana da “estate di San Martino” anticipata: picchi prossimi ai 30 gradi dopo giornate intorno ai 26, con una tendenza che, secondo i previsori, potrebbe tenere ancora per qualche giorno.
A Taormina c’è chi non ha resistito alla corsa verso il mare. “È stato stupendo trovarsi davanti all’isoletta simbolo di Taormina – racconta Salvo Mannino – con i colori di un mare ancora estivo”. Dal fronte ricettivo arrivano conferme. “Sino alla fine del mese – spiega la responsabile di un noto albergo – stiamo registrando un buon movimento di turismo internazionale, con prenotazioni last minute e richieste per esperienze outdoor”.
Il caldo anomalo sta alimentando il dibattito sulla destagionalizzazione: i numeri di queste giornate dimostrano che la costa può offrire balneazione, sport e cammini anche oltre l’estate tradizionale, con ricadute positive per ristorazione e commercio. Ma il rovescio della medaglia non va ignorato: la persistenza di temperature elevate e precipitazioni scarse conferma un quadro di siccità che preoccupa, a partire dall’agricoltura e dalle risorse idriche.
Tra castagne arrostite in riva al mare e teli stesi sotto il sole, la “lunga estate” di Taormina e della Sicilia orientale allunga i suoi giorni. Spetta ora a istituzioni e operatori trasformare questa eccezione climatica in programmazione intelligente, senza perdere di vista l’equilibrio ambientale.






