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Ponte sullo Stretto

Ponte sullo Stretto, Salvini: “Si farà a partire dall’inizio del 2026, magistratura permettendo”

Il vicepremier torna sull’opera chiave del governo e lancia un monito: "Il Sud ha bisogno di cantieri, non di burocrazia".

Matteo Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina, ribadendo la sua determinazione nel portare avanti l’opera simbolo della sua agenda infrastrutturale. Durante un incontro pubblico della Lega a Bari, in vista delle elezioni regionali, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha lanciato un messaggio chiaro: “Spero che ad inizio 2026 si possano avviare i lavori, magistratura permettendo”.

Una battuta dal tono ironico ma dal significato politico preciso, con cui Salvini ha voluto richiamare le inchieste e i ricorsi che stanno accompagnando la fase preparatoria del progetto. “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e… lascio a voi concludere”, ha aggiunto, sottolineando come l’intento del governo sia quello di sbloccare i grandi cantieri nel segno della crescita e dell’occupazione.

Il ministro ha ribadito che il Ponte tra Sicilia e Calabria rappresenta un’infrastruttura strategica, non solo per il Sud ma per l’intero Paese. “La Lega – ha aggiunto – si impegna ad aprire altri cantieri anche in Puglia, perché un’Italia che costruisce è un’Italia che cresce”.

Le stoccate fiscali: “Altro che patrimoniale, bisogna tagliare le tasse”

Nel corso dell’evento, Salvini ha affrontato anche il tema economico e fiscale, replicando con toni duri all’ipotesi di una patrimoniale sui grandi patrimoni avanzata da esponenti della sinistra: “Rottamare le cartelle dell’agenzia delle entrate è la vita vera, non la patrimoniale. Non è il momento di mettere nuove tasse, stiamo lavorando come governo per ridurle”.

Il vicepremier ha poi ironizzato sulle proposte dell’opposizione: “Se a sinistra pensano che chi porta a casa 2mila o 3mila euro al mese sia un ricco da tassare, evidentemente vivono su un altro pianeta”. Un’affermazione che riflette il profilo politico di Salvini, intenzionato a marcare la distanza da un modello economico basato sull’aumento del prelievo fiscale e a rilanciare, invece, un programma fondato sulla riduzione delle imposte e sulla semplificazione burocratica.

Tra cantieri e polemiche, il Ponte resta il simbolo del governo Salvini

Il Ponte sullo Stretto torna così al centro del dibattito politico e mediatico. Per Salvini, l’opera rimane il banco di prova del governo in materia di infrastrutture strategiche e di rilancio del Mezzogiorno. Ma, come lo stesso vicepremier ha ammesso, il cammino resta complesso, tra nodi giudiziari, pareri tecnici e opposizioni politiche.