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Ponte sullo Stretto

Ponte sullo Stretto, nuovo stop della Corte dei Conti: bocciato il terzo atto aggiuntivo della convenzione

La magistratura contabile sospende il provvedimento e rinvia alle motivazioni entro 30 giorni. Salvini minimizza, esplode la critica delle opposizioni mentre la società concessionaria attende la delibera

Un nuovo, pesante altolà della Corte dei Conti si abbatte sul percorso amministrativo del Ponte sullo Stretto di Messina. La magistratura contabile, al termine della camera di consiglio del 17 novembre, ha infatti comunicato di non aver ammesso al visto di legittimità il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) e la società Stretto di Messina S.p.A., concessionaria dell’opera.

Il provvedimento è stato sospeso in attesa della pubblicazione delle motivazioni, che saranno rese note entro trenta giorni tramite specifica deliberazione. Un atto atteso e strettamente connesso alla precedente decisione della Corte, che già a fine ottobre aveva negato il visto di legittimità alla delibera Cipess di approvazione del progetto esecutivo e di assegnazione delle risorse.

Un nuovo tassello nel contenzioso istituzionale

Il terzo atto aggiuntivo, che aggiorna la convenzione siglata tra le parti nel 2003, costituisce uno snodo fondamentale nelle procedure per l’avvio dei lavori del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. La mancata ammissione al visto non riguarda quindi un atto isolato, ma si inserisce in una più ampia sequenza di rilievi sollevati dalla Corte dei Conti sull’intero impianto giuridico-amministrativo che disciplina i rapporti tra lo Stato e la concessionaria.

La stessa Corte ha precisato che l’esame rientra nell’ordinario percorso di controllo di legittimità sugli atti relativi al progetto, confermando come ogni tassello del complesso iter amministrativo venga valutato singolarmente e nel suo rapporto funzionale con gli altri provvedimenti.

La reazione del Mit e la posizione di Salvini

Non si è fatta attendere la reazione del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha definito il provvedimento “una conseguenza inevitabile del primo stop” e ha assicurato di rimanere “assolutamente determinato e fiducioso”, annunciando che gli esperti del ministero sono già al lavoro per colmare le lacune rilevate.

Le critiche delle opposizioni

Di segno opposto e profondamente critiche, le reazioni dal fronte parlamentare dell’opposizione. Il senatore del Movimento 5 Stelle Pietro Lorefice parla di una “bocciatura che smonta sia il Ponte sia la propaganda salviniana”. Per Lorefice, il decreto respinto è “un atto fondamentale del Governo dichiarato non conforme”, circostanza che, a suo giudizio, confermerebbe la mancanza di solidità tecnico-giuridica del progetto.

Durissimo anche il commento del parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che definisce la decisione della Corte “di una gravità assoluta”. Secondo Bonelli, “il Governo avrebbe impegnato fondi pubblici ingenti, circa 14 miliardi dentro un quadro non legittimo e senza certezze tecniche, ambientali o giuridiche”. L’esponente ambientalista annuncia inoltre di essere “pronto a denunciare il Governo alla Procura europea” qualora si insistesse nel proseguire ignorando i rilievi della magistratura contabile.

La posizione della società Stretto di Messina: “Percorso prevedibile, attendiamo le motivazioni”

In seno alla società concessionaria, la linea ufficiale mantiene toni istituzionali e improntati alla continuità del lavoro amministrativo. Il presidente Giuseppe Recchi sottolinea come il mancato visto non rappresenti “un atto nuovo”, poiché “gli argomenti trattati sono strettamente collegati” al provvedimento Cipess già bloccato. La società ha convocato un consiglio di amministrazione per il 25 novembre per esaminare gli sviluppi in attesa delle motivazioni della Corte.

Più articolato il commento dell’amministratore delegato Pietro Ciucci, che parla di un esito “prevedibile” proprio in considerazione del legame funzionale tra i due provvedimenti. Ciucci ribadisce la volontà della società di fornire “piena collaborazione” alle istituzioni competenti, convinto che saranno “messi a disposizione tutti gli approfondimenti necessari a proseguire nella realizzazione del ponte”, definito “opera strategica di preminente interesse nazionale”.