ALÌ TERME – “Mi dimetto per amore del mio paese”. Con queste parole la consigliera comunale Nancy Todaro ha spiegato ai cittadini le ragioni della sua decisione di lasciare l’incarico. Una scelta arrivata a pochi giorni dal Consiglio comunale di sabato 22 novembre, in cui sarà discussa la mozione di sfiducia al sindaco Tommaso Micalizzi.
In una lunga lettera aperta, Todaro ha raccontato la genesi di un gesto meditato: “La decisione che ho preso non nasce da un impulso improvviso, ma da giorni e notti di riflessione onesta e sofferta. Ho visto crescere tensioni e fratture personali e politiche. Non voglio essere il fulcro di uno scontro che non rispecchia il mio modo di intendere il servizio alla comunità”.
Todaro spiega di essersi aspettata un segnale dal sindaco: “Avrei sperato che fosse lui a dimettersi, per garantire la continuità dei progetti e aprire la strada a nuove elezioni nel 2026. Non condivido l’ostinazione a restare, che mi amareggia profondamente. È ingiusto che i consiglieri si assumano il peso della sfiducia”.
Il suo è un messaggio politico e umano: “Faccio un passo indietro, sacrificando me stessa e il mio ruolo, con la speranza che il mio gesto scuota le coscienze e ricordi che la politica è servizio, non potere. La dignità di una comunità vale più di qualsiasi poltrona”.
Le dimissioni, già protocollate, hanno aperto un nuovo capitolo nella crisi che da settimane attraversa il Comune. Al posto di Todaro entrerà Nicola Riggio, primo dei non eletti della lista guidata da Agata Di Blasi, leader dell’opposizione e firmataria della mozione insieme a Liliana Bonfiglio, Agatino Triolo, Giuseppe Miracolo e Christian Mazzucco.
La mozione, che per essere approvata dovrà ottenere sei voti favorevoli, punta a chiudere in anticipo l’esperienza amministrativa di Micalizzi, eletto nel 2023 con la lista “Sì! Sud chiama Nord – Micalizzi Sindaco”. Il sindaco, dal canto suo, ha ribadito la volontà di restare in carica e di completare le opere avviate: “Non serve rinviare, la gente è stanca di attacchi e incertezze. Continuerò a lavorare per il bene di Alì Terme e, se servirà, sono pronto a ricandidarmi”.
Il voto di sabato sera sarà decisivo per il futuro del Comune. Se la mozione passerà, il Consiglio verrà sciolto e si tornerà alle urne; in caso contrario, l’amministrazione Micalizzi potrà proseguire, ma in un clima politico ormai profondamente diviso.






