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Mostra “Da Tauromenion” a rischio, la Fondazione Taormina chiede la proroga

Richiesto un confronto per estendere la durata dell’esposizione a Palazzo Ciampoli, valorizzata dal ritorno identitario della "Sacerdotessa di Iside", simbolo identitario della città

TAORMINA – La città rilancia con decisione la sua vocazione culturale e lo fa attraverso un appello che unisce istituzioni e amministrazione locale. La fondazione Taormina e il comune, con l’assessora alla cultura Alessandra Cullurà, hanno infatti manifestato alla direzione del parco archeologico Naxos Taormina la piena disponibilità a un confronto immediato e costruttivo per individuare una soluzione condivisa che consenta alla mostra “Da Tauromenion a Tauromenium. La città invisibile tra storia e archeologia” di proseguire oltre la scadenza inizialmente prevista.

La richiesta, formalizzata in una nota ufficiale firmata dalla presidente della fondazione, Valeria Brancato e fatta propria dall’assessora Cullurà, nasce dalla volontà chiara di scongiurare il disallestimento di un’esposizione che, fin dal suo debutto a Palazzo Ciampoli, ha saputo conquistare pubblico e addetti ai lavori. La mostra, frutto di un articolato progetto scientifico realizzato grazie alla collaborazione tra il parco archeologico, la soprintendenza di Messina, le università di Messina, Catania e Palermo e numerosi professionisti del settore, ha rappresentato in questi mesi un tassello fondamentale nel racconto della stratificazione storica e identitaria della città.

Un valore aggiunto di rilievo è stato senza dubbio il ritorno a Taormina della celebre “Sacerdotessa di Iside”, manufatto di eccezionale importanza archeologica, descritto come un rientro “simbolico e profondamente identitario”. La presenza della statua, ha conferito all’intero percorso espositivo una risonanza ancora più significativa, trasformando la mostra in un luogo non soltanto di divulgazione, ma di riconnessione tra passato e presente.

È proprio alla luce di questo valore culturale e simbolico che la fondazione e il comune sottolineano l’urgenza di avviare un tavolo di confronto con il parco archeologico. Una proroga, spiegano, può naturalmente comportare esigenze tecniche o criticità organizzative, ma l’importanza del progetto e il riscontro ottenuto dal pubblico rendono necessario valutare insieme tutte le soluzioni possibili per evitarne la chiusura. L’auspicio è quindi, quello di trovare una formula collaborativa che permetta alla mostra di continuare a essere uno dei fulcri del panorama culturale cittadino.