MESSINA — Nel silenzio raccolto del Duomo della città, si rinnoverà anche quest’anno uno dei momenti più sentiti dalla comunità militare e civile peloritana. Venerdì 21 novembre 2025 l’arma dei Carabinieri celebrerà la “Virgo Fidelis”, patrona scelta nel dopoguerra come simbolo di fedeltà incrollabile e affidamento spirituale, un ricordo che continua a intrecciarsi con la storia di Messina e con la presenza quotidiana dei militari sul territorio. Quella in programma sarà una giornata di riflessione e di condivisione, in cui istituzioni, famiglie e associazioni torneranno a stringersi attorno ai valori che da sempre caratterizzano l’Arma.
La figura mariana, scelta come patrona su iniziativa dell’ordinario militare per l’Italia dell’epoca, Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone e del cappellano militare capo Padre Apolloni, incarna i valori di fedeltà, sacrificio e protezione che caratterizzano il servizio quotidiano dell’Arma. La celebrazione, pertanto, non è soltanto una tappa del calendario liturgico, ma un’occasione per riaffermare il significato profondo della missione istituzionale dei Carabinieri e del loro rapporto con la collettività.
La celebrazione in Duomo
Alle 18.00, il duomo di Messina ospiterà la solenne funzione religiosa presieduta dall’arcivescovo, Mons. Giovanni Accolla, affiancato dal cappellano militare locale, Don Rosario Scibilia. La cornice della Cattedrale, luogo simbolo di fede, identità e rinascita per la città offrirà un ulteriore elemento di profondità alla cerimonia, che ogni anno richiama un ampio numero di partecipanti.
A rappresentare l’Arma sarà presente il comandante del comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”, generale di corpo d’armata Claudio Domizi, massima autorità militare del presidio e figura di riferimento nei rapporti tra le istituzioni e il territorio. La sua presenza conferma l’importanza attribuita alla ricorrenza, che intreccia memoria storica e responsabilità contemporanee.
Una comunità che si ritrova: autorità, associazioni e famiglie
Come da tradizione, alla celebrazione prenderanno parte le autorità militari e civili della provincia peloritana, i vertici dell’autorità giudiziaria e numerosi rappresentanti dei vari comandi dell’arma distribuiti sul territorio messinese. Accanto a loro, le famiglie dei militari, i rappresentanti dell’associazione nazionale carabinieri, delle associazioni combattentistiche e d’arma, e soprattutto le vedove e gli orfani dei carabinieri caduti nell’adempimento del dovere.
Ogni anno la cerimonia diventa così una riflessione collettiva sul ruolo delle istituzioni e sul valore del sacrificio, unendo generazioni diverse sotto il segno della riconoscenza e della memoria. Un incontro che salda tradizione e attualità, rafforzando quei legami profondi che fanno dell’Arma non soltanto una forza di polizia, ma una presenza discreta e costante nel tessuto quotidiano della comunità messinese.






