MESSINA si prepara a rendere omaggio a Lillo Alessandro, figura simbolo del folklore siciliano e anima storica dei Canterini Peloritani. Domani alle 15.30, nella Basilica Cattedrale, si terranno i funerali del maestro, e la città si stringerà attorno alla famiglia e a quanti, in oltre sessant’anni di attività, hanno condiviso con lui un percorso umano e culturale unico. Il dolore per la sua scomparsa resta forte, ma l’Amministrazione comunale ha scelto di porre l’accento soprattutto sul valore dell’eredità che Alessandro lascia alla comunità, un patrimonio che continua a vivere al di là della notizia della morte, diffusa già nelle scorse ore.
Il sindaco Federico Basile, a nome della Giunta e dell’intero Consiglio comunale, ha espresso un saluto carico di riconoscenza. “La città di Messina perde un custode della memoria, un artista appassionato e un interprete autentico della nostra identità – ha dichiarato Basile – ha dedicato la sua vita alla cultura popolare, consegnandoci un patrimonio inestimabile. La nostra vicinanza va alla famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui un percorso artistico e umano straordinario. Con la sua eredità continua a parlarci una Messina che sa ricordare, valorizzare e onorare le proprie radici”.
Il momento del commiato diventa così occasione per ricordare non soltanto l’uomo, ma ciò che lui ha rappresentato: un ponte tra memoria e futuro, un archivio vivente di musiche, canti, riti e tradizioni che, grazie al suo lavoro, non sono andati perduti. Alessandro, nato nel 1937, aveva assunto la guida dei Canterini Peloritani nel 1958 e da allora aveva portato le danze e i canti popolari messinesi in Italia e nel mondo, fino a raggiungere i cinque continenti. La sua direzione ha dato visibilità internazionale alla cultura popolare dell’isola, con esibizioni davanti a capi di Stato, autorevoli rappresentanti religiosi e pubblici di ogni latitudine.
Tra i riconoscimenti più significativi della sua carriera figura l’inserimento, il 12 maggio 2021, nel Registro delle Eredità Immateriali di Sicilia, nel Libro dei Tesori Umani Viventi: un titolo che restituisce in modo emblematico l’essenza del suo ruolo. Non meno importante il lavoro come presidente nazionale della Federazione italiana tradizioni popolari, incarico ricoperto per oltre trent’anni, che gli ha permesso di promuovere rassegne, festival e manifestazioni capaci di dare nuova linfa alla cultura popolare. A Messina, molti ricordano il premio Colapesce, evento da lui fortemente voluto per valorizzare la creatività e il radicamento culturale del territorio.
Oltre all’attività artistica, Alessandro ha dato un contributo fondamentale alla ricerca e alla documentazione delle tradizioni. Ha composto canti, raccolto testimonianze, studiato abiti e danze, pubblicato testi che oggi rappresentano un punto di riferimento nel settore. Tra gli ultimi lavori, “Il silenzio è complice”, apprezzato per la capacità di riportare alla luce forme espressive spesso dimenticate della vita religiosa e profana messinese. Nel corso della sua vita ha ricevuto numerose onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica e quello di Ambasciatore del Folklore Mondiale.
In queste ore, i messaggi di vicinanza alla famiglia continuano a moltiplicarsi. Amici, allievi, artisti e semplici cittadini ricordano un uomo di grande umanità, capace di trasmettere con semplicità e rigore l’amore per la propria terra. “Ci lascia un testamento artistico e storico unico – scrivono in molti – racchiuso in brani che hanno fatto la storia del folklore messinese come ‘A me Missina’. La città si risveglia più povera, ma conserverà per sempre il suo esempio”.
Alla vigilia del funerale, Messina si prepara dunque a salutare un maestro che ha saputo trasformare una passione giovanile in una missione culturale. Nell’addio di domani non c’è solo il dolore, ma anche la consapevolezza di un’eredità viva, che continuerà a parlare attraverso la musica, la poesia e la memoria collettiva. Lillo Alessandro lascia un vuoto profondo, ma il suo insegnamento resterà un riferimento per le generazioni future.






