PALERMO – Un sistema allo stremo, segnato da violazioni diffuse e da una gestione che, secondo i sindacati e parte della politica regionale, non garantirebbe più gli standard minimi di sicurezza. È il quadro emerso nel corso della seduta della IV Commissione legislativa dell’Assemblea Regionale Siciliana, convocata su richiesta del gruppo parlamentare Sud Chiama Nord e dedicata all’analisi delle condizioni in cui operano i quattro consorzi responsabili del trasporto pubblico locale extraurbano in Sicilia.
Una riunione che ha visto sedere allo stesso tavolo le organizzazioni sindacali e i tre legali rappresentanti dei consorzi, e che, riferisce l’onorevole Pippo Lombardo (Sud Chiama Nord) , ha restituito una situazione “non più allarmante, ma semplicemente inaccettabile”. Le segnalazioni, secondo quanto emerso, sarebbero confermate da quasi tutte le sigle presenti. Ad eccezione della Cgil, tutte hanno ribadito che gli autisti opererebbero in violazione della norma che disciplina tempi di guida, riposo e condizioni di impiego per chi conduce mezzi pubblici.
Turni “massacranti” e violazioni sistematiche
Lombardo non usa giri di parole: “Il rischio non riguarda soltanto i conducenti, costretti a turni massacranti e fuori norma, ma soprattutto i passeggeri, migliaia di pendolari che ogni giorno salgono su un autobus ignari delle condizioni in cui gli operatori sono costretti a lavorare”.
Una denuncia che era già stata sollevata da settimane dal gruppo parlamentare, ma che ora trova una conferma autorevole proprio nelle testimonianze rese in commissione.
Sul tavolo rimane ancora aperta la questione delle centinaia di corse soppresse, un tema per il quale lamenta Lombardo, si attendono ancora risposte concrete da parte dei consorzi. Ma il cuore dell’emergenza, insiste il deputato, riguarda la sicurezza: “Su questo non possono esserci ritardi né sconti a nessuno”. Per questa ragione, Sud Chiama Nord ha chiesto formalmente di acquisire le strisciate delle carte cronotachigrafiche e i dischetti relativi all’ultimo anno di attività, con un focus a partire dal 1° luglio 2025, data di avvio del servizio da parte dei quattro consorzi. Documenti essenziali per verificare eventuali irregolarità nei tempi di guida.
Personale insufficiente e pressioni sugli autisti
Tra le criticità emerse in Commissione, anche la carenza strutturale di personale. Una difficoltà che, denunciano i sindacati, avrebbe portato in più casi, a richiedere agli autisti di superare sistematicamente i limiti orari imposti dalla normativa, nel tentativo di garantire comunque le corse previste.
“Per sopperire alle lacune organizzative – osserva Lombardo – gli autisti vengono spinti a sforare sistematicamente gli orari di guida. È un fatto gravissimo. Non solo causa disservizi, ma mette a rischio la sicurezza dei passeggeri”. Un circolo vizioso che alimenta ritardi, cancellazioni improvvise e condizioni di lavoro che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, minano anche la qualità e la regolarità del servizio.
La richiesta all’assessorato: “Intervenire con rigore”
Il deputato conclude con un appello diretto all’assessorato regionale ai trasporti, cui chiede un intervento “rapido e rigoroso” dei servizi di controllo: “Il Tpl extraurbano è pagato profumatamente con risorse pubbliche, chi lo gestisce deve rispettare le regole o assumersene le conseguenze”. Un monito che si inserisce in una fase già complessa per il sistema dei collegamenti interurbani, alle prese con riorganizzazioni interne, criticità operative e un malcontento crescente tra utenti e lavoratori. Il dibattito resta quindi aperto, in attesa che le prossime verifiche possano chiarire l’effettiva portata delle irregolarità e delineare un percorso di recupero di efficienza e sicurezza per un servizio essenziale per migliaia di siciliani.
