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Messina, assegnata abitazione a una famiglia con un minore disabile al Rione Taormina

Una famiglia esclusa ottiene l’alloggio in deroga, mentre gli altri nuclei restano in attesa. La richiesta di ulteriori eccezioni accende il confronto tra Siracusano e il sindaco Basile

MESSINA – Nel complesso e delicato processo di risanamento del Rione Taormina, dove alle demolizioni in corso si accompagnano problemi sociali e verifiche amministrative, una delle famiglie inizialmente escluse dalle procedure ordinarie ha ottenuto un nuovo alloggio grazie ad un provvedimento in deroga, adottato per tutelare la presenza di un minore con grave disabilità. Una decisione che, pur inserendosi nel solco della legge speciale sul risanamento, ha riacceso il confronto politico e amministrativo sul metodo e sulle priorità.

Cinque nuclei sotto verifica, criteri rigidi e irregolarità diffuse

La situazione riguarda cinque famiglie che abitano in Via Taormina, area da tempo interessata al piano di sgombero delle baracche. Le loro posizioni erano state esaminate dall’ufficio commissariale guidato da Santi Trovato, chiamato a rispettare il principio cardine del programma con assegnazioni destinate esclusivamente a chi fosse in possesso di titolo e presenza nelle aree degradate prima del 2018.

Dalle verifiche erano emerse diverse criticità: un nucleo aveva già firmato il verbale di consegna di un altro appartamento a febbraio, un secondo risultava destinatario di un decreto di assegnazione risalente al 2016, un terzo presentava in anagrafe una residenza differente e altri due non avevano fornito prove documentali della loro presenza nel rione prima della soglia temporale fissata dalla normativa. Una serie di irregolarità che aveva portato il commissario a ribadire una linea di totale inflessibilità.

La deroga per la fragilità, riconosciuta l’emergenza di una famiglia

Nonostante il quadro iniziale, una delle posizioni è stata rivalutata. Si tratta della famiglia nella quale è presente un minore con disabilità grave e un secondo bambino. Pur non avendo i requisiti formali richiesti, la condizione di particolare vulnerabilità ha consentito l’attivazione di una deroga prevista dalla stessa legge sul risanamento.

Il provvedimento, firmato ieri, ha permesso l’immediata assegnazione di un alloggio, riconoscendo la necessità di contemperare le norme con la tutela delle situazioni più delicate.

Le altre famiglie restano fuori dalle procedure ordinarie

Per gli altri quattro nuclei la posizione resta invariata. Non rientreranno nel percorso consueto del risanamento, ma, come già chiarito da Trovato, verranno presi in carico dal comune di Messina nell’ambito della gestione dell’emergenza abitativa, percorsi paralleli che non incidono sulle graduatorie ufficiali legate alla legge speciale.

Sul tema è intervenuta nelle scorse ore anche la sottosegretaria Matilde Siracusano, chiedendo che la deroga venga estesa agli altri nuclei che vivono nella zona delle demolizioni, invocando la tutela di dieci minori coinvolti. Una richiesta che ha immediatamente innescato la risposta del sindaco Federico Basile.

La replica del sindaco Basile: “A Messina nessuno viene lasciato indietro”

Con una nota dai toni fermi, il primo cittadino ha contestato le affermazioni della sottosegretaria, definendosi “sorpreso” e “rammaricato” per quella che ha percepito come una ricostruzione parziale del lavoro in corso. Basile ha rivendicato l’intervento compiuto ieri insieme al Sub Commissario Trovato e ai vertici di Arismè, sottolineando che la deroga è stata applicata utilizzando gli strumenti previsti dalla legge speciale, e non per iniziative estemporanee: “Questa non è inerzia. È rispetto delle norme e capacità di intervenire quando ci sono reali condizioni di fragilità”.

Il sindaco ha inoltre ribadito che tutte le situazioni del rione e, più in generale, dell’intera città sono monitorate singolarmente e inserite in un percorso definito e operativo: “Nessuno verrà lasciato indietro. Non è mai accaduto e non accadrà adesso”. Infine, Basile ha richiamato i risultati ottenuti finora: centinaia di famiglie trasferite negli ultimi anni dalle baracche a nuovi alloggi, un processo che l’amministrazione considera esemplare per continuità e trasparenza.