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Raddoppio ferroviario, vertice a Scaletta: De Luca ai sindaci: “Serve un documento unico su dismissione, demolizione e trasferimento aree”

I primi cittadini accelerano dopo le tensioni sul destino della linea storica: chiesto un indirizzo unitario entro l’11 dicembre

SCALETTA ZANCLEA – Si è svolta oggi la riunione urgente convocata dal sindaco di Taormina Cateno De Luca per fare chiarezza sul destino della linea ferroviaria storica nel quadro del raddoppio Giampilieri–Fiumefreddo. Un confronto reso necessario, ha spiegato De Luca, dalle “strumentalizzazioni nate nelle ultime settimane” e dalla recente delibera della Giunta regionale che contiene una previsione di mantenimento del vecchio tracciato fino a Giampilieri, ritenuta “inaccettabile” dai Comuni più penalizzati. All’incontro, ospitato nel Comune di Scaletta Zanclea, hanno partecipato diversi sindaci della riviera ionica, tra cui Gianfranco Moschella (Scaletta) e Daniele Laudini (Itala), insieme al deputato regionale e sindaco di Taormina. Presenti anche i tecnici Salvo Puccio e Massimo Brocato, chiamati a supportare il percorso amministrativo.

Il confronto tra i sindaci e la ricostruzione di De Luca
Nel suo intervento, De Luca ha ricostruito il percorso politico degli ultimi mesi, ricordando la revoca della delibera del Consiglio comunale di Taormina che aveva approvato un progetto “che smembrava la città e introduceva opere invasive senza affrontare il nodo del binario esistente”. Ha raccontato di avere insistito per un tavolo di confronto istituzionale nonostante l’appalto già assegnato, sottolineando come la prima svolta sia arrivata con la convocazione dei sindaci della riviera il 24 marzo 2025 a Santa Teresa di Riva. In quella sede, tuttavia, è mancata un’indicazione comune sulla sorte della linea storica: Scaletta e Itala si sono detti contrari al mantenimento, altri Comuni hanno proposto soluzioni alternative e Sant’Alessio si è espressa chiaramente contro l’ipotesi di una linea attiva. “L’idea di una posizione unitaria è saltata in quindici minuti” – ha evidenziato – aprendo una fase di incertezza che ha pesato sui successivi confronti tecnici.

Quella mancanza di mandato condiviso, ha aggiunto, ha impedito di presentarsi ai tavoli con Rfi come rappresentante dell’intera riviera: “Posso parlare solo per il territorio che mi affida un mandato. Per questo il 29 maggio ho chiesto l’apertura del tavolo come sindaco di Taormina e non come deputato”. I lavori tecnici del 10, 17 e 30 settembre hanno riguardato le criticità di Giardini, Letojanni e Taormina, gli unici Comuni che avevano conferito un mandato formale. Quanto alla linea storica, De Luca ha ribadito di non potere firmare accordi senza un’indicazione dei territori: “Non faccio il peracottaro – ha detto – che racconta soluzioni che poi vengono smentite”.

Secondo quanto riferito, Rfi ha riconosciuto la necessità di valutazioni tecniche per stabilire se la nuova linea possa assorbire l’intero traffico passeggeri e merci. Una valutazione che, senza un indirizzo politico netto, rischia di essere definita solo su criteri tecnici e non sulla base delle esigenze del territorio.

L’appello: “Un documento unico o la partita è persa”
Di fronte alle tensioni e alla prospettiva di decisioni prese altrove, De Luca ha lanciato un appello chiaro ai sindaci: “Per l’11 dicembre serve un documento unico, da Scaletta a Giardini Naxos, che dica tre cose: dismissione della linea storica, demolizione e smaltimento delle opere, trasferimento delle aree ai Comuni”. Ha avvertito che senza un atto condiviso il rischio è che la linea venga dismessa senza che siano stanziate le risorse per la demolizione, lasciando ai Comuni un costo stimato tra 100 e 150 milioni di euro. Un punto sul quale ha richiamato la necessità di tutelare la sicurezza delle comunità e di liberare territori storicamente compressi “tra ferrovia, statale, autostrada e colline che franano”.

De Luca ha inoltre comunicato di avere scritto al presidente della Regione per ribadire che tutto il traffico ferroviario deve essere trasferito sulla nuova linea del raddoppio, liberando integralmente il tracciato storico e consentendo la riconversione delle aree.

L’incontro si è chiuso con l’impegno dei sindaci a lavorare già nelle prossime ore alla stesura del documento unitario da presentare al commissario entro l’11 dicembre, con l’obiettivo di definire una posizione condivisa e impedire che il destino della linea storica venga deciso senza il contributo dei territori.