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Messina Opera Film Festival, dopo Andermann omaggio alla Callas 

Il racconto intimo della soprano, il talento di Lo Verso e la musica di Mirko Lodedo arricchiscono un festival che punta su qualità e contaminazione di linguaggi

MESSINA – L’Opera Film Festival peloritano continua a confermarsi come uno degli appuntamenti più raffinati e identitari del panorama culturale cittadino, capace di intrecciare linguaggi, memorie, sperimentazioni e quell’antica vocazione del territorio alla musica e allo spettacolo. Il palcoscenico del Moff, diretto da Ninni Panzera, ha celebrato con straordinario calore Andrea Andermann, regista e produttore considerato un pioniere del melodramma in diretta mondiale, al quale è stata dedicata una retrospettiva che ne ha dichiarato l’assoluta centralità nella storia dell’opera televisiva.

L’eredità visionaria di Andermann

Quattro le produzioni riproposte, realizzate tra il 1992 e il 2012, capaci allora e ancora oggi di rivoluzionare il modo di fruire l’opera lirica. Tosca a Roma e Traviata a Parigi, dirette da Giuseppe Patroni Griffi, Rigoletto a Mantova con la regia di Marco Bellocchio e Cenerentola, firmata da Carlo Verdone, rappresentano il compimento di un’idea audace, trasmettere l’opera in mondovisione rispettando i luoghi e gli orari indicati dai libretti, annullando la distanza tra narrazione, spazio scenico e vita reale. Un’intuizione che ha segnato una svolta estetica e produttiva nel rapporto tra televisione e opera.

Al termine di una masterclass affollatissima, che ha visto studenti, appassionati e professionisti confrontarsi direttamente con il regista, Andermann ha ricevuto il premio Messina Cinema&Opera, consegnato dal presidente del teatro Vittorio Emanuele, Orazio Miloro, un riconoscimento che testimonia la volontà del festival di custodire e valorizzare la tradizione lirica dentro un linguaggio contemporaneo.

L’omaggio a Maria Callas, Enrico Lo Verso in scena con Resta Diva

Il festival entra ora nel vivo con uno degli appuntamenti più attesi: Resta Diva, lo spettacolo che rende omaggio a Maria Callas attraverso la voce e l’interpretazione di Enrico Lo Verso, in scena sabato 6 dicembre alle 21.00 alla Sala Laudamo. La performance, scritta come una biografia romanzata, affida al racconto di Titta Meneghini, la possibilità di ripercorrere la vita della soprano attraverso lo sguardo degli uomini che le furono vicini quali Pasolini, Di Stefano, Onassis e lo stesso Meneghini.

È un ritratto intimo, spesso dolente, che mette a fuoco l’icona senza sottrarle l’umano, sospesa fra scandali, fragilità e un talento che la storia non ha mai cessato di considerare irripetibile. Lo Verso, con la sua cifra attoriale elegante e misurata, guida il pubblico dentro un immaginario di luci e ombre, mentre contributi video e proiezioni ricostruiscono l’universo emotivo e sensoriale in cui l’artista è entrata nel mito. Ad impreziosire la scena è il pianoforte del maestro Mirko Lodedo, la cui musica, più che accompagnamento, diventa controcanto emotivo, dialogo narrativo, forma viva e pulsante del racconto, un ulteriore livello di profondità che restituisce al pubblico la magia della Callas in un’esperienza immersiva e completa.

Il concorso internazionale dei cortometraggi, cresce l’attesa per i premi

Nel pomeriggio di oggi, alle 18.30, sarà annunciato il vincitore del concorso internazionale dei cortometraggi, selezionato da una giuria di livello internazionale composta dal compositore Paolo Vivaldi, dal regista tedesco Axel Ranisch e dalla regista scozzese Antonia Bain. In palio il Premio Emi Mammoliti per il Miglior Cortometraggio, affiancato da un Premio Speciale della Giuria e da un riconoscimento al Miglior Interprete.

Da quest’anno, inoltre, debutta un nuovo premio attribuito da una giuria composta da giovani universitari in collaborazione con UniversoMe, scelta che conferma l’attenzione del festival alle nuove generazioni e alla formazione di un pubblico critico e consapevole.

Il programma degli eventi

Il cartellone prosegue con proiezioni, masterclass, retrospettive e momenti musicali che delineano un percorso culturale di rara coerenza. Dopo il tributo alla Scottish Opera di Glasgow e il ricco pomeriggio dedicato ai cortometraggi, la Sala Laudamo ospiterà Cenerentola di Verdone e, nel fine settimana, The Telephone di Daisy Evans e Rigoletto a Mantova nella regia di Bellocchio. Domenica 7 dicembre, al Palazzo della Cultura, il concerto Il suono dell’immagine diretto da Paolo Vivaldi, in collaborazione con la Filarmonica Laudamo, chiuderà la rassegna con un dialogo tra musica e narrazione visiva.