MESSINA – Un quadro sociale allarmante, certificato dai numeri e aggravato dall’inerzia delle istituzioni. A denunciarlo è la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, che torna a puntare i riflettori sul disagio giovanile in città alla luce dei dati diffusi dal rapporto giovani e periferie di OpenPolis. Numeri che, secondo la parlamentare, confermano in modo inequivocabile il fallimento delle politiche messe in campo dall’amministrazione comunale.
Dispersione scolastica e futuro negato
A distanza di pochi giorni da una precedente nota sul fenomeno della dispersione scolastica, Musolino parla di una vera e propria emergenza sociale: “I giovanissimi a Messina – sottolinea – soffrono a causa di un alto tasso di abbandono degli studi e del mancato completamento del ciclo scolastico. I soggetti più vulnerabili restano sospesi tra l’incertezza di un futuro che appare irraggiungibile e le sirene di distrazioni letali come droga, gioco d’azzardo e dipendenze”. Un’analisi che oggi, secondo la senatrice, trova una drammatica conferma nei dati ufficiali.
Il report OpenPolis e le periferie più fragili
Il report OpenPolis restituisce infatti percentuali che non lasciano spazio a interpretazioni. Nella terza Circoscrizione, che comprende le aree di Gazzi e Mangialupi, la quota di Neet giovani che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione raggiunge il 32,8 %. Nella quinta circoscrizione, Giostra e Camaro-Basile, la percentuale si attesta al 24,7% : “Numeri – evidenzia Musolino – che certificano un’emergenza sociale non più occultabile dietro gli annunci e che si sommano alle preoccupanti denunce della Procura per i Minorenni”.
L’allarme della Procura e le responsabilità delle istituzioni
Un riferimento diretto alla recente relazione del procuratore minorile, che ha parlato di un incremento superiore al mille per cento dei fascicoli aperti. Un dato che, per la senatrice, inchioda le istituzioni cittadine alle proprie responsabilità. “Di fronte a uno scenario simile – incalza – si continua con la solita litania, finanziamenti intercettati, progetti presentati. Ma tutto questo è irrilevante se non produce un miglioramento concreto della qualità della vita e non raggiunge davvero chi vive il disagio”. Secondo Musolino, la questione va ben oltre l’assenza di lavoro. In gioco ci sarebbe una crisi educativa e sociale profonda, già evidenziata da figure come il direttore della Caritas, padre Basile e dal giudice onorario del tribunale per i minorenni Costantino: “Non è solo mancanza di occupazione – rimarca – ma assenza di modelli positivi, di famiglie in grado di trasmettere valori e regole. Senza una presenza reale dello Stato, il risultato è un disastro annunciato”.
Crisi educativa e assenza dello Stato
Il rischio, denuncia la parlamentare è che intere fasce di giovani vengano progressivamente risucchiate in circuiti devianti: “gruppi sempre più consistenti di ragazzi allo sbando, lasciati sulla strada, diventano manovalanza della criminalità organizzata, dallo spaccio di stupefacenti alla microcriminalità, fino al salto nel sistema criminale vero e proprio”. Un processo che, secondo Musolino, non può essere contrastato con la sola “politica degli annunci”






