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Regionali, il sondaggio Swg accende la sfida: La Vardera cresce, Schifani resiste, De Luca trasversale

"Controcorrente" stimata oltre il 14%, il leader: “La nostra crescita può portarci al primo posto". Centrodestra ancora avanti di misura. Mulè guida il gradimento nella maggioranza, mentre De Luca continua a unire e dividere

PALERMO – Il nuovo sondaggio Swg sulle Regionali siciliane, commissionato da Controcorrente, restituisce l’immagine di una competizione molto più incerta rispetto a pochi mesi fa. I numeri parlano di leadership in evoluzione, di coalizioni che tengono ma senza margini ampi e di un elettorato ancora mobile, con una quota consistente di indecisi. Al centro della rilevazione c’è la figura di Ismaele La Vardera, che emerge come il leader politico con il più alto indice di gradimento tra i siciliani che lo conoscono, ma anche come il principale interprete di un cambiamento che attraversa l’intero quadro regionale.

La sfida per la presidenza e il peso dei leader
Secondo Swg, nello scenario di un confronto diretto per la guida della Regione, il centrodestra unito continuerebbe a essere avanti, ma con un margine minimo. Renato Schifani, candidato sostenuto dall’intera coalizione, raggiungerebbe il 44%, mentre La Vardera si attesterebbe al 42%, con una crescita di cinque punti rispetto alla precedente rilevazione. Una distanza ridotta che racconta di una sfida tutt’altro che chiusa e di un consenso sempre più contendibile.

Sul piano del gradimento personale, però, la fotografia è diversa. La Vardera guida la classifica con il 64% tra chi lo conosce, staccando nettamente gli altri potenziali candidati. Alle sue spalle si colloca Giuseppe Antoci, mentre più indietro risultano Nuccio Di Paola, Cateno De Luca e Alfio Mannino. Nel centrodestra il nome che raccoglie più consenso non è quello del governatore in carica: il primato spetta a Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, mentre Schifani risulta ultimo nella graduatoria del gradimento, perdendo due punti rispetto alla rilevazione di maggio.

Le liste e il ruolo di De Luca
L’analisi delle liste conferma che il centrodestra resterebbe maggioranza relativa, con un dato complessivo che si aggira intorno al 43%, considerando anche le forze collocate ai margini della coalizione. Fratelli d’Italia rimane il primo partito, pur in leggero calo, seguito da Forza Italia in crescita. Più netta la flessione di Lega e Dc. Sul fronte opposto, Pd e Movimento 5 stelle arretrano, mentre Alleanza Verdi Sinistra resta sotto le stime nazionali.

In questo contesto si inserisce la figura di Cateno De Luca, che il sondaggio accredita di un gradimento del 33%. Un dato che lo colloca a metà classifica e che conferma il suo profilo di leader capace di raccogliere simpatie trasversali, ma anche di dividere. Piace infatti sia a una parte dell’elettorato di centrodestra sia a una quota di progressisti, senza però imporsi nettamente in nessuno dei due campi. Un consenso che racconta di una base in trasformazione e di un posizionamento politico che continua a sfuggire alle tradizionali etichette.

La Vardera e il peso politico di Controcorrente
Il dato che più sorprende riguarda Controcorrente, stimata al 14,5%, con una forbice che potrebbe spingersi oltre e con un bacino elettorale che pesca soprattutto tra ex elettori di Movimento 5 stelle, Pd e dello stesso De Luca. Un risultato che La Vardera rivendica con forza: “Swg, uno degli istituti più seri e affidabili a livello nazionale, fotografa il quadro politico siciliano con risultati sorprendenti per Controcorrente. Ci colloca come seconda forza politica nell’Isola e indica una potenziale crescita che potrebbe portarci a superare anche Fratelli d’Italia, balzando al primo posto”.

Il leader di Controcorrente sottolinea anche il dato personale: “Sempre Swg dice che sono primo nell’indice di gradimento dei leader, mentre Schifani è all’ultimo posto. Se dovessi essere il candidato del fronte anti-Schifani saremmo sotto solo di due punti. È una partita apertissima”. Una sfida che, secondo La Vardera, può essere ribaltata puntando su chi oggi non vota: “Riporteremo alle urne chi si è allontanato dalla politica e che non è pienamente intercettato dai sondaggi”.

C’è poi una riflessione che va oltre i numeri. “Il nostro movimento è nato appena dieci mesi fa, non ha sindaci, non ha risorse economiche e ha un solo deputato – sono io –. Vederlo oggi sopra partiti che governano e gestiscono il potere mi commuove perché gratifica il lavoro della nostra comunità”, afferma La Vardera, che avverte anche dei rischi futuri: “C’è chi dirà che è presto o che è solo un sondaggio. Noi rispondiamo che continueremo a crescere. Il sistema non starà a guardare, perché dai social siamo passati ai numeri elettorali. Dobbiamo saperlo e prepararci”. Parole che restituiscono il senso di una campagna già iniziata e di una competizione regionale che, numeri alla mano, appare oggi più aperta che mai.