MESSINA – Ci sono amori che non si mostrano, non si definiscono, non trovano mai una forma compiuta, eppure restano, abitano la memoria e condizionano le scelte. Questo il fil rouge emozionale che ha guidato la nascita di “Ghost Love – Tra noi niente, eppure tutto”, romanzo d’esordio di Maria Musso. Quello firmato dalla Musso è un libro che si muove con passo deciso dentro le pieghe più complesse, fragili ed irrisolte dell’affettività contemporanea, raccontando quel tipo di “amore fantasma” che non si mostra e non si dichiara, ma vive esclusivamente nel cuore e nella pelle di chi lo ha provato o lo prova.
Una voce lucida sulle fragilità dei legami umani
Maria Musso, psicologa, docente e giornalista, da sempre attenta alla psicologia dei sentimenti e alle dinamiche emotive invisibili, firma con questo romanzo un esordio narrativo potente e coraggioso. Una penna la sua, capace di dar voce a quei sentimenti silenziosi, custoditi nella memoria, tra il detto e non detto, tra il risolto e l’irrisolto, tra quei dialoghi mai avvenuti e conclusi, in quella sete bramosa di conoscere ed inseguire un destino che forse non si compierà mai ed in quella amara accettazione di chi comprende e conosce ciò che è stato. Con una scrittura diretta, tagliente e priva di concessioni, l’autrice accompagna il lettore in un viaggio emotivo intenso, scandito da silenzi, attese, dipendenze affettive e verità scomode, attraverso parole che non si propongono come facili consolazioni né scorciatoie, ma che al contrario, mettono a nudo la complessità dei rapporti umani mostrando come alcuni incontri, possano segnare per sempre.
La chiave sociologica di Francesco Pira
Ad arricchire ulteriormente l’opera è la prefazione del professor Francesco Pira, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’università degli Studi di Messina, giornalista e saggista. Il suo contributo offre una chiave di lettura autorevole e approfondita, collocando le dinamiche emotive del romanzo all’interno dei mutamenti comunicativi e relazionali della società contemporanea. Un’analisi che oltre a conferire una solida profondità sociologica, valorizza il racconto come specchio dei nuovi legami affettivi, sempre più fluidi, ambigui e spesso non dichiarati.
Non una storia d’amore, ma uno specchio interiore
“Ghost Love” non si propone dunque come la classica storia d’amore da sogno, ma come uno specchio tramite cui molti lettori finiscono per riconoscere i propri fantasmi interiori, come un testo che colpisce, scuote, ferisce e, allo stesso tempo, prova a curare parlando dritto al cuore di chi ha amato troppo, non ha dimenticato e sente il bisogno di capire. Il riscontro ottenuto nei primi giorni dal lancio conferma l’interesse verso un’opera capace di intercettare un sentire diffuso e trasversale alle generazioni.






